sabato 16 marzo 2019

«TAV, VERO "PROFITTO DI CITTADINANZA"»!!!

Da Ugo Arrigo, Il Fatto Quotidiano del 15 marzo 2019

PREMESSA (FONDAMENTALE!)
«Le motivazioni dei sostenitori del Torino-Lione sono di grande interesse: rivelano errori intellettuali che tendono a estendersi alla generalità degli investimenti nelle infrastrutture di trasporto. I principali sono tre: il keynesismo ingenuo di chi vede gli investimenti pubblici come semplice eccipiente della domanda aggregata; chi vede le opere pubbliche come omaggio dello Stato al territorio specifico; infine chi sostiene che basti costruire le infrastrutture affinché poi qualcuno si decida a usarle.»

IL PUNTO (CENTRALE!)
«Per i keynesiani ingenui, il Tav non è principalmente una linea ferroviaria ma un'enorme buca keynesiana in orizzontale. Vi è però una differenza non piccola: le buche keynesiane che due squadre successive dovevano prima aprire e poi chiudere, avevano lo scopo di erogare sostegno economico senza disabituare al lavoro. Un precursore intelligente del reddito di cittadinanza. INVECE LE GRANDI OPERE [SPECIE "ALCUNE DI ESSE"! NdR], COSTRUITE CON "GRANDE DISPIEGO DI TECNOLOGIA E MEZZI MECCANICI E POCO LAVORO", NON HANNO LA STESSA FUNZIONE E "QUANDO NON SERVONO SONO UNA FURBESCA ATTUAZIONE DEL PROFITTO DI CITTADINANZA", INVENTATO GIÀ MOLTO TEMPO FA E "OVVIAMENTE RISERVATO A POCHISSIMI FORTUNATI" [OVVERO, AD "ESPONENTI APICALI DELLA GRANDE INDUSTRIA E DEI GRANDS COMMIS DELL'IMPRESA PUBBLICA", BENEFICIARI DI "INGENTI FONDI STATALI EROGATI A PIOGGIA, CON LA COMPLICITÀ DI ESPONENTI APICALI DEI PARTITI POLITICI"! NdR, sottolineature nostre].»

DA RILEVARE ANCORA
«Finché il Paese era fortemente sotto-dotato di infrastrutture, e i vincoli di finanza pubblica non stringenti, l'approccio dell'intanto costruiamole poi qualcuno le userà, poteva andar bene. DA TEMPO NON È PIÙ COSÍ E OGNI DUPLICAZIONE IN AREE IN CUI NON SERVONO È UNA SOTTRAZIONE DI RISORSE PER LE AREE CHE RESTANO SOTTO-DOTATE E PER LE INDISPENSABILI MANUTENZIONI, ORDINARIE E STRAORDINARIE [sottolineatura nostra].»
 

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