LO AVEVAMO PREVISTO, E ORA CI TENIAMO A RIBADIRLO!... "CARA" «AMERICA
PROFONDA», DELLA "RIDUZIONE DELLE TASSE" IN STILE «S-TRUMP» SI
AVVANTAGGERANNO COME NON MAI BANCHE, CORPORATION E ALTRE GRANDI IMPRESE,
MENTRE A PAGARE L'INEVITABILE «CONTO LACRIME E SANGUE» PUOI NON
DUBITARE NEMMENO PER UN MOMENTO: SARAI PROPRIO «TU E I TUOI "SPROVVEDUTI
FIGLI"», CUI CONTINUERANNO PIÙ CHE MAI A VENDERE QUEL «SOGNO AMERICANO»
TRASFORMATOSI, ORMAI DA TEMPO, IN UN «GRAN BRUTTO INCUBO»!!!
venerdì 28 aprile 2017
giovedì 27 aprile 2017
LE ELEZIONI FRANCESI FRA «NEOLIBERISMO GLOBALISTA E NEOLIBERISMO SOVRANISTA»!!!
CON LE ELEZIONI PRESIDENZIALI FRANCESI, CI TROVIAMO DINANZI ALL'ENNESIMO «INGANNO GLOBALE»! NON
SI ESCE, INFATTI, DALL'«ORIZZONTE NEOLIBERISTA»! NON A CASO MACRON, «EUROPEISTA CONVINTO MA FIGLIO DELLA GRANDE FINANZA SPECULATIVA», NON HA
ANCORA ESPRESSO MEZZA PAROLA SULLA «NECESSITÀ DI CAMBIARE ALLA RADICE
TRATTATI E REGOLE EUROPEE», RIGETTANDO, IN PRIMIS, IL FAMIGERATO «FISCAL
COMPACT»!... IMMEDIATAMENTE DOPO, OCCORREREBBE TORNARE A SEPARARE
RIGOROSAMENTE LE «BANCHE DI CREDITO» (QUELLE UTILI AI MUTUI
DEI CITTADINI E AI PRESTITI PER LE IMPRESE!) DALLE «BANCHE D'AFFARI», E
QUINDI DA QUELLA «SPECULAZIONE FINANZIARIA (COMPRESE LE FAMIGERATE
«AGENZIE DI RATING USA» AD ESSA LEGATE!) CHE CONTINUA A RICATTARE
VERGOGNOSAMENTE INTERI STATI»!!!... QUANDO UN «FINANZIERE
LEOPOLDIN-RENZIOTA COME Guido Maria Brera», DALLA GRUBER, GIUSTIFICA CON
CINISMO L'IMMONDO, VERGOGNOSO TRATTAMENTO CHE LA «TROIKA» HA RISERVATO
ALLA GRECIA, IL PEGGIO NON HA MAI FINE!!!
P.S.: "A partire dagli anni Ottanta, l'industria bancaria ha cercato di convincere il Congresso ad abrogare il Glass-Steagall Act. Nel 1999 il Congresso, a maggioranza repubblicana, approvò una nuova legge bancaria promossa dal Rappresentante Jim Leach e dal Senatore Phil Gramm, promulgata il 12 novembre 1999 dal Presidente Bill Clinton, nota con il nome di Gramm-Leach-Bliley Act. La nuova legge ha abrogato le disposizioni del Glass-Steagall Act del 1933 che prevedevano la separazione tra attività bancaria tradizionale e investment banking, senza alterare le disposizioni che riguardavano la Federal Deposit Insurance Corporation.
L'abrogazione ha permesso la costituzione di gruppi bancari che, al loro interno, permettono, seppur con alcune limitazioni, di esercitare sia l'attività bancaria tradizionale sia l'attività assicurativa e di investment banking. Ad esempio, in previsione dell'approvazione del Gramm-Leach-Bliley Act il gruppo bancario Citicorp annunciò e portò a termine la fusione con il gruppo assicurativo Travelers." Fonte Wikipedia
P.S.: "A partire dagli anni Ottanta, l'industria bancaria ha cercato di convincere il Congresso ad abrogare il Glass-Steagall Act. Nel 1999 il Congresso, a maggioranza repubblicana, approvò una nuova legge bancaria promossa dal Rappresentante Jim Leach e dal Senatore Phil Gramm, promulgata il 12 novembre 1999 dal Presidente Bill Clinton, nota con il nome di Gramm-Leach-Bliley Act. La nuova legge ha abrogato le disposizioni del Glass-Steagall Act del 1933 che prevedevano la separazione tra attività bancaria tradizionale e investment banking, senza alterare le disposizioni che riguardavano la Federal Deposit Insurance Corporation.
L'abrogazione ha permesso la costituzione di gruppi bancari che, al loro interno, permettono, seppur con alcune limitazioni, di esercitare sia l'attività bancaria tradizionale sia l'attività assicurativa e di investment banking. Ad esempio, in previsione dell'approvazione del Gramm-Leach-Bliley Act il gruppo bancario Citicorp annunciò e portò a termine la fusione con il gruppo assicurativo Travelers." Fonte Wikipedia
mercoledì 26 aprile 2017
L'«INFORMAZIONE INDECENTE» DELLA «TELEIENA GRUBER»!!!
PER RIASCOLTARE LE CINICHE PAROLE DI UN "TURBO FINANZIERE" ALLA
TRASMISSIONE DELLA «TELEIENA RENZIOTA MADAME BILDERBERG»!!! AD ENNESIMA
RIPROVA DELLA "MALAFEDE" DI QUESTA "SIGNORA", VA SOTTOLINEATO IL FATTO
CHE GLI SPLENDIDI INTERVENTI DEL «GRANDE MARCO REVELLI», ANCHE LUI IN
COLLEGAMENTO NELLA TRASMISSIONE, SUL SITO DI "OTTO E MEZZO" NON LI
TROVATE (QUELLI DEL RENZIOTA MARTINA, INVECE, CI SONO ECCOME)!!!...
N.B.: FA PARTE DELLA "TIPICA STRATEGIA" DELLA GRUBER LA QUALE, A FRONTE
DI UN «ANTI-RENZIOTA», INVITA SPESSO, SE NON SISTEMATICAMENTE, «DUE
RENZIOTI»!!!
martedì 25 aprile 2017
A PROPOSITO DEL RECENTE «TENTATIVO DI DEPOTENZIAMENTO DELL'ANTI-CORRUZIONE»!!!
SAREBBE INTERESSANTE (E FONDAMENTALE!) CONOSCERE I NOMI E COGNOMI DI «COLORO CHE HANNO
TENTATO IL "COLPACCIO DI SOPPIATTO"», MA NELLA «REPUBBLICA FONDATA SUI
"RICATTI INCROCIATI"» SAPPIAMO BENE CHE CIÒ È PRATICAMENTE
IMPOSSIBILE!!!
giovedì 20 aprile 2017
martedì 18 aprile 2017
LA «FORTISSIMA FEBBRE» DI CUI SOFFRE IL NOSTRO PIANETA!!!
È più che evidente che AMERIKA FIRST va cercando in giro per il mondo
pretesti per tornare a pompare nuova linfa nel suo IMPALLIDITO PIGLIO
IMPERIALISTA. Del resto, la nomina di ben tre generali alla Difesa e
l'intenzione di stanziare massicci fondi per l'industria bellica erano
già, in tal senso, piuttosto eloquenti. E così, usando 'tranquillamente'
(per modo di dire!) una metafora tratta dalla medicina, possiamo dire
che il nostro pianeta, tanto più in quanto pessimamente globalizzato, mostra oggi
tutti i segni di una grave malattia, a cominciare da quel sintomo che
risulta spesso particolarmente decisivo: «una fortissima febbre».
Questa, salta agli occhi, si registra intanto sul fronte delle sempre
più turbolente relazioni internazionali, dove ad alzare
parossisticamente la temperatura figurano soprattutto, appunto, le
smanie di protagonismo bellicista di «America First», ormai a cadenza
quotidiana (vedi l'attacco alla Libia, la «madre di tutte le bombe»
appena sganciata sull'Afghanistan, le frasi minacciose rivolte alla
Corea del Nord). Che i governi, specie quelli in «palesi difficoltà
interne», facciano volentieri soffiare venti di guerra e rilancino il
riarmo, con l'eplicita intenzione di incanalare pulsioni e tensioni di
massa verso «il nemico esterno di turno», è un dato scontato cui la
Storia dovrebbe ormai averci abituato e (almeno in buona parte)
vaccinato. Invece, a ben guardare, non è affatto così, purtroppo. La
maggioranza delle persone nel mondo non appare affatto consapevolmente
acculturata e informata, né, conseguentemente, dotata di 'strumentario
critico', l'unico che la metterebbe in grado di districarsi nella
problematica complessità dell'esistente. E questo ci sembra valga
vieppiù per quell'«America Profonda», inquietamente rabbiosa e
rancorosa, che ciclicamente torna ad affidarsi ciecamente a
«paternalistici comandanti in capo», senza rendersi minimamente conto
del «grumo di potentati e interessi» che, non certo a caso, li ha di
volta in volta più che volentieri 'sponsorizzati'. Emblematico, in
quest'ottica, l'altro versante in cui sul pianeta si registra un non
meno allarmante (e stavolta 'letterale') innalzamento della temperatura:
quel «riscaldamento globale dell'ambiente» dovuto alle nostre «attività
antropiche», e più precisamente ad un «modello di sviluppo
socio-economico fortemente inquinante ed energivoro», che mette in grave
pericolo la stessa sopravvivenza della specie umana. Da sottolineare
che tale pericolo è stato scientificamente denunciato fin dal 1972,
quando il Club di Roma pubblicò il denso e accurato Rapporto sui limiti
dello sviluppo (commissionato al MIT), poi ciclicamente aggiornato, e
che da allora, pur fra indiscutibili passi avanti nello «sviluppo delle
energie rinnovabili» e quindi nella tutela ambientale, il 'nocciolo
duro' del problema è ancora sul tappeto. Ebbene: è una pura coincidenza
il fatto che anche in ordine a tale cruciale questione, affrontabile
efficacemente - si badi bene - solo con un «coordinamento globale fra
tutti gli Stati», sia proprio «America First» a remare vigorosamente
controcorrente, tornando addirittura alla risorsa più inquinante in
assoluto, il carbone, e stracciando il recente «Accordo di Parigi»? Ed è
accettabile che faccia ciò proprio la nazione che manifesta il più
elevato livello di «impronta ecologica» e il maggior consumo/dispendio di risorse
al mondo? Davvero essa pensa di regredire di alcuni decenni, e
precisamente all'epoca in cui Ronald Reagan annunciava arrogantemente:
“il tenore di vita del popolo americano non è negoziabile”? Veramente si
pensa di continuare a raccontare menzogne alla 'pancia' del popolo
americano, lasciandolo nell'ignoranza riguardo al fatto, ad esempio, che
la crisi in cui è immerso non dipenda affatto dal 'fato', bensì da quelle
«devastanti politiche neoliberiste» promosse aggressivamente dalle sue
stesse «élites predatorie» dappertutto; o al fatto, ad esempio, che i
limiti alla folle ideologia della «crescita infinita» risiedano
inevitabilmente nelle stesse «limitate risorse del pianeta Terra»?
Da rimarcare, in rapporto a tutte le fondamentali problematiche qui sollevate, il ruolo dei Media Mainstream e, in particolare, della «televisione-spettacolo» (della quale come noto è stato un 'campione' lo stesso Trump!), i cui nefasti effetti negli USA (ampiamente 'esportati e diffusi' per ogni dove), in uno studio ormai 'classico, 'venivano così riassunti: “(...) gli americani sono i più intrattenuti e i meno informati fra tutti i popoli del mondo” (Neil Postman, Divertirsi da morire. Il discorso pubblico nell’era dello spettacolo, trad. it., Venezia, Marsilio 2002 (ediz. orig. 1985), p. 129). Ma noi restiamo ottimisti. Noi sappiamo che moltissimi americani (come del resto moltissimi altri cittadini del mondo) non si lasceranno stritolare all'interno della sconfortante, orribile 'falsa alternativa', dinanzi alla quale vorrebbero porli i loro stessi «governi dell'azzardo»: catastrofe «nucleare» globale o catastrofe «ambientale» globale?
Da rimarcare, in rapporto a tutte le fondamentali problematiche qui sollevate, il ruolo dei Media Mainstream e, in particolare, della «televisione-spettacolo» (della quale come noto è stato un 'campione' lo stesso Trump!), i cui nefasti effetti negli USA (ampiamente 'esportati e diffusi' per ogni dove), in uno studio ormai 'classico, 'venivano così riassunti: “(...) gli americani sono i più intrattenuti e i meno informati fra tutti i popoli del mondo” (Neil Postman, Divertirsi da morire. Il discorso pubblico nell’era dello spettacolo, trad. it., Venezia, Marsilio 2002 (ediz. orig. 1985), p. 129). Ma noi restiamo ottimisti. Noi sappiamo che moltissimi americani (come del resto moltissimi altri cittadini del mondo) non si lasceranno stritolare all'interno della sconfortante, orribile 'falsa alternativa', dinanzi alla quale vorrebbero porli i loro stessi «governi dell'azzardo»: catastrofe «nucleare» globale o catastrofe «ambientale» globale?
venerdì 14 aprile 2017
venerdì 7 aprile 2017
ATTUALITÀ DEL «MANIFESTO DI VENTOTENE».
COL «MANIFESTO DI VENTOTENE», L'ITALIA FU "MADRINA" DI UNA «VERA EUROPA FEDERATA»!!!
Nel presente articolo (si sarà compreso che tentiamo di portare avanti,
sull'Europa, un 'unico' discorso, coerente ed organico), abbiamo
sottolineato come siano stati proprio i «nazionalismi fanatici e
fatalmente intrisi di colonialismo» (da non confondere mai col «sano
amor di patria»!) a culminare nelle due guerre mondiali che hanno
devastato il pianeta intero. Ebbene, nell'elencare le maggiori nazioni
europee afflitte più o meno secolarmente dal «tremendo virus dello
sciovinismo», si sarà (forse) notato che abbiamo omesso (utilizzando ad
hoc i puntini di sospensione) il nostro Paese, l'Italia. Non è certo un
caso, giacché all'Italia, la nostra amata patria, volevamo dedicare uno
spazio a parte: questo. Singolare e contraddittorio destino quello del
Bel Paese, erede di uno dei maggiori imperi dell'antichità, a sua volta
erede di quella gloriosa Grecia Classica che, sfaldandosi, aveva
prodotto l'«ellenizzazione» dell'intero bacino del Mediterraneo, facendo
di questo una vera e propria «culla di civiltà» (tant'è che se
dovessimo scegliere un fondamento della «civiltà europea» stessa, è
proprio nell'«ellenismo» che lo individueremmo). Ridotto, sotto il profilo
storico-politico, a ben poca cosa (frammentato com'era in staterelli
dominati da Signorie in perenne, feroce conflitto fra loro), il
territorio italiano, unico per bellezze naturalistiche, artistiche ed
archeologiche, è stato per secoli invaso e dominato da potenze
straniere, ciò che non gli ha comunque impedito, valorizzando al massimo
il proprio glorioso patrimonio ideale, di ergersi a 'faro di civiltà',
donando al mondo due delle maggiori rivoluzioni artistico-culturali mai
apparse nella storia: l'Umanesimo e il Rinascimento. In ogni caso,
raggiunte faticosamente, seppur fra luci e ombre (una per tutte: il
cronico, pesante squilibrio socio-economico fra Nord e Sud, su cui
esiste ormai una sterminata bibliografia), l'indipendenza nazionale e
l'unità statuale (1861, ma l'annessione di Roma è come noto, del 1870),
il neonato Regno d'Italia non perse tempo nel tentare di allinearsi alle
politiche di potenza delle altre nazioni europee, e, anche per eludere
le proprie notevoli contraddizioni interne (sanguinosissime e laceranti,
come ci ricorda, fra gli altri, Carlo Alianello nel suo splendido La
conquista del Sud. Il Risorgimento nell'Italia meridionale, Rusconi,
Milano 1972) si gettò a corpo morto nelle avventure coloniali, alla
spasmodica ricerca del proprio 'posto al sole'. Di qui alle smanie
'interventiste' del devastante primo conflitto mondiale, frutto anche di
un cinico calcolo delle classi dirigenti, decise a spezzare la marea
montante delle legittime rivendicazioni delle masse operaie e contadine
(ridotte a «carne da cannone»!), non v'è che un passo. Meccanismo,
peraltro, destinato a perfezionarsi poco dopo, quando la
controrivoluzione del totalitarismo fascista, per natura autoritario al
proprio interno quanto aggressivo verso l'esterno, agguantato il potere
grazie alle complicità e al supporto incondizionato della Corona, delle
gerarchie ecclesiastiche e dei potentati economici (vedi Ernesto Rossi, I
padroni del vapore. La collaborazione Fascismo-Confindustria durante il
Ventennio, Laterza, Bari 1955), rilancia alla grande l'epopea
coloniale, nell'insana, megalomane speranza di rinverdire antichi fasti
imperiali.
Sappiamo bene come è andata a finire, e certo non solo per
l'«Italietta autarchica», ma per il mondo intero: uno sfacelo. Ma è per
noi sintomatico che nel 1941, preconizzando le imminenti macerie, siano
stati proprio due antifascisti italiani al confino, eredi della «grande
tradizione umanistica» e figli della «migliore cultura socialista», a
gettare le basi di un futuro globo 'davvero' pacificato, individuandole
nell'ineludibile progetto politico di un'Europa Federata, «solidale e
cooperante». 'Superato' il loro magnifico Manifesto? Sbagliato.
Bisognerebbe prima 'raggiungerlo'! Si legga attentamente qui: “La linea
di divisione fra partiti progressisti e partiti reazionari cade (…)
ormai (…) lungo la sostanziale nuovissima linea che separa quelli che
concepiscono come fine essenziale della lotta quello antico, cioè la
conquista del potere politico nazionale – e che faranno, sia pure
involontariamente, il gioco delle forze reazionarie lasciando
solidificare la lava incandescente delle passioni popolari nel vecchio
stampo, e risorgere le vecchie assurdità – e quelli che vedranno come
compito centrale la creazione di un solido stato internazionale, che
indirizzeranno verso questo scopo le forze popolari e, anche conquistato
il potere nazionale, lo adopreranno in primissima linea come strumento
per realizzare l'unità internazionale” (Altiero Spinelli e Ernesto
Rossi, Il Manifesto di Ventotene, Mondadori, Milano 2006, p. 28).
http://it.blastingnews.com/opinioni/2017/04/il-manifesto-di-ventotene-ritorno-al-futuro-001595963.html
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