venerdì 26 febbraio 2016
martedì 23 febbraio 2016
COMUNICATO DEL COMITATO NO GUERRA NO NATO SULLA SITUAZIONE ATTUALE
Comitato promotore della campagna #NO GUERRA #NO NATO
Italia
Comitato promotore della campagna #NO GUERRA #NO NATO
Italia
22 feb 2016 — Siamo in stato di guerra, impegnati su due fronti che di
giorno in giorno divengono sempre più incandescenti e pericolosi.
Accusando la Russia di «destabilizzare l’ordine della sicurezza
europea», la Nato sotto comando Usa ha riaperto il fronte orientale,
trascinandoci in una nuova guerra fredda, per certi versi più pericolosa
della precedente, voluta soprattutto da Washington per spezzare i
rapporti Russia-Ue dannosi per gli interessi statunitensi.
Mentre
gli Usa quadruplicano i finanziamenti per accrescere le loro forze
militari in Europa, viene deciso di rafforzare la presenza militare
«avanzata» della Nato nell’Europa orientale. La Nato – dopo aver
inglobato tutti i paesi dell’ex Patto di Varsavia, tre della ex
Jugoslavia e tre della ex Urss – prosegue la sua espansione a Est,
preparando l’ingresso di Georgia e Ucraina (questa di fatto già nella
Nato), spostando basi e forze, anche nucleari, sempre più a ridosso
della Russia.
Tale strategia rappresenta anche una crescente
minaccia per la democrazia in Europa. L’Ucraina, dove le formazioni
neonaziste sono state usate dalla Nato nel putsch di piazza Maidan, è
divenuta il centro di reclutamento di neonazisti da tutta Europa, i
quali, una volta addestrati da istruttori Usa della 173a divisione
aviotrasportata trasferiti qui da Vicenza, vengono fatti rientrare nei
loro paesi con il «lasciapassare» del passaporto ucraino. Si creano in
tal modo le basi di una organizzazione paramilitare segreta tipo
«Gladio».
Usa e Nato preparano altre operazioni sul fronte
meridionale, strettamente connesso a quello orientale. Dopo aver finto
per anni di combattere l’Isis e altri gruppi, rifornendoli segretamente
di armi attraverso la Turchia, gli Usa e alleati chiedono ora un cessate
il fuoco per «ragioni umanitarie». Ciò perché le forze governative
siriane, sostenute dalla Russia, stanno liberando crescenti parti del
territorio occupate da Isis e altre formazioni, che arretrano anche in
Iraq.
Allo stesso tempo la Nato rafforza il sostegno militare
alla Turchia, che con l’Arabia Saudita mira a occupare una fascia di
territorio siriano nella zona di confine. A tale scopo la Nato, con la
motivazione ufficiale di controllare il flusso di profughi (frutto delle
guerre Usa/Nato), dispiega nell’Egeo le navi da guerra del Secondo
gruppo navale permanente, che ha appena concluso una serie di operazioni
con la marina turca. Per lo stesso scopo, vengono inviati anche aerei
radar Awacs, centri di comando volanti per la gestione del campo di
battaglia.
Nello stesso quadro strategico rientra l’operazione,
formalmente «a guida italiana», che la coalizione a guida Usa si prepara
a lanciare in Libia, per occupare le zone costiere economicamente e
strategicamente più importanti, con la motivazione ufficiale di
liberarle dai terroristi dell’Isis. Si prepara così un’altra guerra
Usa/Nato, dopo Iraq 1991, Jugoslavia 1999, Afghanistan 2001, Iraq 2003,
Libia 2011, Siria dal 2013, accompagnate dalla formazione dell’Isis e
altri gruppi terroristi funzionali alla stessa strategia.
Tale
operazione è stata concordata dagli Stati uniti non con l’Unione
europea, inesistente su questo piano come soggetto unitario, ma
singolarmente con le maggiori potenze europee, soprattutto Francia, Gran
Bretagna e Ger-mania. Potenze che, in concorrenza tra loro e con gli
Usa, si uniscono quando entrano in gioco gli interessi fondamentali.
Oggi 22 dei 28 paesi della Ue, con oltre il 90% della popolazione
dell’Unione, fanno parte della Nato, riconosciuta dalla Ue quale
«fondamento della difesa collettiva». Sempre sotto comando Usa: il
Comandante su-premo alleato in Europa è nominato dal Presidente degli
Stati uniti e sono in mano agli Usa tutti gli altri comandi chiave della
Nato.
Va ricordato a tale proposito l’orientamento strategico
enunciato da Washington al momento dello scioglimento del Patto di
Varsavia e della di-sgregazione dell’Urss: «Gli Stati uniti rimangono il
solo Stato con una forza, una portata e un'influenza in ogni dimensione
– politica, economica e militare – realmente globali. Non esiste alcun
sostituto alla leadership americana. Fondamentale è preservare la Nato
quale canale della influenza e partecipazione statunitensi negli affari
europei, impedendo la creazione di dispositivi unicamente europei che
minerebbero la struttura di comando dell'Alleanza».
Non si può
pensare di costruire una Europa diversa, senza liberarci dal dominio e
dall’influenza che gli Usa esercitano sull’Europa direttamente e tramite
la Nato.
Anche perché l’avanzata Usa/Nato ad Est e a Sud già
coinvolge la regione Asia/Pacifico, mirando alla Cina, riavvicinatasi
alla Russia. È il tentativo estremo degli Stati uniti e delle altre
potenze occidentali di mantenere la su-premazia economica, politica e
militare, in un mondo nel quale l’1% più ricco della popolazione
possiede oltre la metà della ricchezza globale, ma nel quale emergono
nuovi soggetti sociali e statuali che premono per un nuovo ordine
economico mondiale.
Questa strategia aggressiva ha provocato un
forte aumento della spesa militare mondiale, trainata da quella Usa, che
è risalita in termini reali ai livelli della guerra fredda: circa 5
miliardi di dollari al giorno. La spesa militare italiana, al 12° posto
mondiale, ammonta a circa 85 milioni al giorno. Un enorme spreco di
risorse, sottratte ai bisogni vitali dell’umanità.
In tale
quadro, particolarmente grave è la posizione dell’Italia che,
imprigionata nella rete di basi Usa e di basi Nato sempre sotto comando
Usa, è stata trasformata in ponte di lancio delle guerre Usa/Nato sui
fronti orientale e meridionale. Per di più, violando il Trattato di
non-proliferazione, l’Italia viene usata come base avanzata delle forze
nucleari statunitensi in Europa, che stanno per essere potenziate con lo
schieramento delle bombe B61-12 per il first strike nucleare.
Per uscire da questa spirale di guerra dagli esiti catastrofici, è
fondamentale costruire un vasto e forte movimento per l’uscita
dell’Italia dalla Nato, per un’Italia libera dalla presenza delle basi
militari statunitensi e di ogni altra base straniera, per un’Italia
sovrana e neutrale, per una politica estera basata sull’Articolo 11
della Costituzione, per una nuova Europa indipendente che contribuisca a
relazioni internazionali improntate alla pace, al rispetto reciproco,
alla giustizia economica e sociale.
Roma, 20 febbraio 2016
mercoledì 17 febbraio 2016
giovedì 11 febbraio 2016
martedì 9 febbraio 2016
giovedì 4 febbraio 2016
lunedì 1 febbraio 2016
A PROPOSITO DEL «NUDO NELL'ARTE»!!!
«ARTE EROTICA NELL'ANTICA PERSIA»... CONTRO I "PATETICI BACIAPILE" DI
OGNI «CONFESSIONE», NONCHÉ CONTRO "AVIDI AFFARISTI IPOCRITI QUANTO PRIVI
DI SCRUPOLI"!!!
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