mercoledì 31 luglio 2019

«SAVOINI & CAMERATI»!!!

«COSÍ, TANTO PER RINFRESCARE LA MEMORIA (ANCHE QUELLA "STORICA"!) A NOI TUTTI, MA SOPRATTUTTO A "SELFINI ER PACCHIA", CHE IN UN PRIMO MOMENTO, A SENTIR NOMINARE GIANLUCA SAVOINI, TRA LO SCOCCIATO E L'ANNOIATO DISSE DI "NON CONOSCERLO"»!!!

«Era iscritto al Movimento Sociale Italiano dal 1969. Nel settembre 1972 iniziò a frequentare gli ambienti dei neofascisti milanesi che si davano ritrovo in Piazza San Babila. Il 12 aprile 1973 partecipò agli scontri tra neofascisti e forze dell'ordine, nel cosiddetto giovedì nero di Milano. Gli scontri culminarono con la morte dell'agente di polizia Antonio Marino, colpito in petto da una bomba a mano.
Murelli fu arrestato assieme a Vittorio Loi, e incriminato per aver gettato le bombe. Fu infine condannato a diciotto anni di reclusione.
In questa foto: a sinistra c'è Maurizio Murelli, il fascista condannato per la morte del poliziotto di 23 anni Antonio Marino, aprile 1973.
A destra c'è Savoini, il fedelissimo di Salvini, quello che lo accompagna in Russia da anni, accusato di corruzione internazionale per una trattativa finalizzata secondo gli inquirenti al finanziamento della Lega.
Sono al ristorante del figlio del fondatore di Ordine Nuovo.»




martedì 30 luglio 2019

A PROPOSITO DI «CITAZIONI SBAGLIATE»!!!

Stefano Lorenzetto,  Chi (non) l'ha detto. Dizionario delle citazioni sbagliate, Marsilio 2019


Presentazione
"Gesù Cristo non disse mai «Lazzaro, alzati e cammina!» Galileo Galilei non esclamò «Eppur si muove!» L’adagio «A pensar male si fa peccato, ma spesso s’indovina» non è di Giulio Andreotti. Sarà vero l’aforisma di Winston Churchill secondo cui a Londra «un taxi vuoto si è fermato davanti al numero 10 di Downing Street, e ne è sceso Attlee»? No, falso: infatti si trattava di una carrozza e ne discese, a Parigi, Sarah Bernhardt. «Vivi come se tu dovessi morire subito, pensa come se tu non dovessi morire mai» sarà del filosofo Julius Evola o della pornostar Moana Pozzi? Sono passati più di vent’anni da quando Paolo Mieli, per due volte direttore del «Corriere della Sera», minacciò: «Una citazione latina sbagliata in un discorso o riportata erroneamente in un articolo dovrà diventare un’onta perenne, un guaio peggiore di un avviso di garanzia». Purtroppo, da allora, poco è cambiato, se non in peggio. Giornalisti e politici continuano ad attribuire pensieri in libertà a personaggi che non si sono mai sognati di esprimerli. Convinto che il “citazionismo” sia la deriva che più ha tolto credibilità alla casta degli scribi cui egli stesso appartiene, Stefano Lorenzetto ha sottoposto a radiografia detti, non detti e contraddetti, cercando di scoprire, per i più celebri, come e perché si siano diffusi in modo errato. I risultati dell’indagine risultano sconcertanti e al tempo stesso divertenti. L’esclamazione «Elementare, Watson!» non è mai uscita dalla bocca di Sherlock Holmes né tantomeno dalla penna di Arthur Conan Doyle. E, a dispetto dell’aneddotica circolante su Mike Bongiorno, la signora Longari ha spiegato all’autore di questo libro che non è mai caduta sull’uccello. Materia sterminata, infingarda, magmatica, cangiante. Forse perché «la vita stessa è una citazione», diceva Jorge Luis Borges (ma l’avrà detto davvero?)."

UNA CONCISA RIFLESSIONE SUL «BULLISMO MADE IN USA»!!!

L'ARTICOLO QUI RIPORTATO (VEDI LINK) SI OCCUPA DEL «"BULLISMO" COME "INFAME STRUMENTO STRATEGICO DELLA GEOPOLITICA USA"», MA A NOI INTERESSA ANCHE IL «"BULLISMO VIOLENTO QUOTIDIANO" A STELLE E STRISCE», QUELLO INTRISO A TUTT'OGGI DI SUPREMATISMO, RAZZISMO E SEGREGAZIONISMO (QUANDO NON DI "APERTO FASCISMO"!), RESO ANCOR PIÙ PERICOLOSO E DEVASTANTE DAL FATTO CHE INTERI STRATI DELLA POPOLAZIONE SONO, COME NOTO, "ARMATI FINO AI DENTI"! EBBENE, TUTTA UNA SERIE DI COMPORTAMENTI E ATTEGGIAMENTI CINICI E VIOLENTI VENGONO FORTEMENTE AMPLIFICATI, FRA L'ALTRO, DALLA "POTENTE INDUSTRIA MEDIATICA D'OLTROCEANO", LA QUALE ESPORTA INCESSANTEMENTE, SUI MERCATI GLOBALI, UNA "VALANGA DI PRODOTTI AUDIOVISIVI CHE ESIBISCONO ED ESALTANO SENZA FRENI LE PEGGIORI PULSIONI DI CUI GLI ESSERI UMANI (O CIÒ CHE RESTA DI ESSI!) POSSANO RIVELARSI CAPACI", OVVIAMENTE BATTENDO LA GRANCASSA SUL "DOGMA IGNOBILE QUANTO INDISCUTIBILE DEL SISTEMA CAPITALISTICO": «ARRAFFARE SOLDI, SOLDI, E POI ANCORA SOLDI IN OGNI MODO E CON OGNI MEZZO, PERCHÉ SOLO COSÍ, "IN QUESTO MONDO STRAVOLTO", SEI "QUALCUNO"»!!!
EVIDENTEMENTE, NON PAGHI DI DEDICARSI COL CLASSICO FERVORE IDEOLOGICO ALLA «COLONIZZAZIONE DEGLI IMMAGINARI COLLETTIVI DEL RESTO DEL MONDO», I «PADRONI DEL VAPORE MADE IN USA» ORA (MA NON CERTO DA OGGI!) LASCIANO CHE ANCHE I LORO "BENESTANTI QUANTO DISTURBATI RAMPOLLI" VENGANO IN CARNE ED OSSA A METTERE IN PRATICA, QUI DA NOI, QUANTO ZELANTEMENTE APPRESO NEL CORSO DI UNA "EDUCAZIONE A DIR POCO DISTORTA"! DEL RESTO, ANCHE QUESTO RICADE ALL'INTERNO DI UN ALTRO "SOMMO DOGMA DEL TURBOCAPITALISMO ALL'AMERIKANA": «SEMPRE E IN OGNI MODO FANATICI SOVRANISTI/NAZIONALISTI E "PROTEZIONISTI" IN CASA PROPRIA, MA PIÙ CHE MAI FEROCI IMPERIALISTI/GLOBALISTI E "LIBERISTI" IN CASA ALTRUI»!!!

martedì 23 luglio 2019

ALL'EPOCA DEL: «NON SI AFFITTA A CANI E ITALIANI»!!!

Concetto Vecchio, "Cacciateli! Quando i migranti eravamo noi", Feltrinelli 2019

Presentazione
«James Schwarzenbach, un editore colto e raffinato di Zurigo, rampollo di una delle famiglie industriali più ricche della Svizzera, cugino della scrittrice Anne Marie Schwarzenbach, a metà degli anni sessanta entra a sorpresa in Parlamento a Berna, unico deputato del partito di estrema destra Nationale Aktion, e come suo primo atto promuove un referendum per espellere dalla Svizzera trecentoquarantamila stranieri, perlopiù italiani. È l’inizio di una campagna di odio contro gli emigrati italiani che dura anni e che sfocerà nel referendum del 7 giugno 1970, quando Schwarzenbach, solo contro tutti (giornali, establishment, Confindustria sono schierati su posizioni opposte), perderà la sua sfida solitaria per un pelo. Com’è stato possibile? Cosa ci dice del presente questa storia dimenticata? E come si spiega il successo della propaganda xenofoba, posto che la Svizzera avrà dal 1962 al 1974 un tasso di disoccupazione inesistente e sono stati proprio i lavoratori italiani, i Gastarbeiter richiamati in massa dal boom economico, a proiettare il paese in un benessere che non ha eguali nel mondo? Eppure Schwarzenbach, a capo del primo partito antistranieri d’Europa, con toni e parole d’ordine che sembrano usciti dall’odierna retorica populista, fa presa su vasti strati della popolazione spaesata dalla modernizzazione, dalle trasformazioni economiche e sociali e dal ’68. Schwarzenbach fiuta le insicurezze identitarie e le esaspera. “Svizzeri svegliatevi! Prima gli svizzeri!” sono i suoi slogan, mentre compaiono le inserzioni “Non si affitta a cani e italiani”. In una serrata inchiesta fra racconto e giornalismo, Concetto Vecchio fa rivivere la stagione dell'emigrazione di massa, quando dalle campagne del Meridione e dalle montagne del Nord si andava in cerca di fortuna all'estero. E in un viaggio nella memoria collettiva del nostro Paese, nell'Italia povera del dopoguerra, raccoglie le voci degli emigrati di allora e sottrae all'oblio una storia di ordinario razzismo di cui i nostri connazionali furono vittime.»
 

domenica 21 luglio 2019

«MORTE (O COMUNQUE "DEVASTAZIONE"!) A CREDITO»!!!

Gianluigi Paragone, La vita a rate. Il grande inganno della modernità: soldi in prestito in cambio dei diritti, Piemme 2019

VI RICORDATE DEI FAMIGERATI Mutui ipotecari subprime, QUELLI CHE, "POMPATI AD HOC" DALLA «GANG BUSH», AVREBBERO PERMESSO ANCHE AGLI AMERIKANI MENO ABBIENTI (E GIÀ "CATTIVI DEBITORI"!) DI PERMETTERSI UNA CASA, E LA CUI "INSOLVENZA" È STATA FRA LE CAUSE PRINCIPALI DELLA «DEVASTANTE  CRISI ECONOMICO-FINANZIARIA GLOBALE DEL 2007-08»?!?

Presentazione    

«Gianluigi Paragone, con il suo solito stile provocatorio, ci impone una riflessione sul più grande inganno della modernità: soldi in prestito in cambio dei diritti. La casa e la macchina, sicuramente. E il televisore o il frigorifero? E le vacanze? Anche quelli li stai pagando a rate? Nella frenesia dei tempi moderni nessuno più si domanda o si rende conto di quanti prestiti, piccoli o grandi, stiamo cumulando. Forse anche il telefonino lo abbiamo preso a rate cedendo all'offerta della compagnia telefonica. Già, la nostra vita sta diventando sempre più una vita a rate, una vita in prestito. Ma l'affare chi lo sta facendo? Ci sono famiglie che hanno impegnato più di quello avrebbero potuto: persino le cure sanitarie si cominciano a pagare a rate. Perché? È tutto casuale, segno appunto dei tempi moderni - come piace dire a qualcuno - oppure è una tentazione in atto da decenni, attraverso una sapiente operazione di marketing, per sostituire i tuoi diritti (il lavoro, la giusta retribuzione, la privacy...) con loro concessioni? Il mondo della finanza, con i suoi prodotti sempre più sofisticati ci sta spingendo a un progressivo indebitamento per poi accusarci proprio di non potercelo mantenere. E allora, quando non ce la fai più, ecco il patatrac: sei disposto ad accettare qualsiasi umiliazione dei tuoi diritti pur di non saltare. Vale per le famiglie, per le imprese, per i commercianti. E persino per lo Stato.»

 

PER UNA «CONCRETISSIMA UTOPIA»!!!


venerdì 12 luglio 2019

«AUTONOMIE REGIONALI?!? SE PRENDI COSCIENZA DI COME VORREBBERO SCODELLARTELE I "PADANI" LE EVITI»!!!

Marco Esposito, "Zero al Sud. La storia incredibile (e vera) dell'attuazione perversa del federalismo fiscale", Rubbettino 2018

Presentazione
«Per quindici decenni si è discusso della Questione Meridionale. Ma con il federalismo fiscale il quadro è cambiato. Lo Stato ha misurato, Comune per Comune, fabbisogni, costi e servizi con l'obiettivo di attribuire a ciascun territorio le risorse corrette. I conteggi hanno dato un risultato inatteso: si pensava di far emergere la cattiva spesa del Sud e ci si è trovati davanti al dettaglio del profondo divario tra le due Italie. L'uguaglianza ha un costo miliardario e così si è imboccata la scorciatoia di piegare le regole in modo da attribuire al Sud meno diritti e meno soldi. Lo Stato invece di costruire gli asili nido o i binari dove mancano ha stabilito che, nei territori di tipo "B", il fabbisogno è zero. Ha dimezzato la perequazione dove la Costituzione garantiva che fosse "integrale". Si è aperta la strada al federalismo differenziato, con maggiori autonomie, risorse e diritti nelle Regioni ricche. Il saggio offre gli elementi per aprire, finalmente, il dibattito pubblico. Prefazione di Gianfranco Viesti.»

giovedì 4 luglio 2019

A PROPOSITO DI «MAFIE AL NORD»!!!

Nando Dalla Chiesa e Federica Cabras, Rosso mafia. La 'ndrangheta a Reggio Emilia, Bompiani Overlook 2019

Presentazione
«Era la cosa più difficile da pensare, la mafia a Reggio Emilia. La mafia che nasce e prospera nell'abbandono, nel degrado, nella disoccupazione, e invece mette radici nella città simbolo della cura sociale, degli asili migliori al mondo, del vitalissimo modello di sviluppo emiliano. La mafia che al Nord trova spazio nella corruzione, nella finanza d'avventura e nell'individualismo, e invece attecchisce nella città del partito "dalle mani pulite", dell'economia industriale e contadina, nella capitale della cooperazione. La mafia che trova spazio nelle società imbelli e irresponsabili, e invece sfonda nella città dei fratelli Cervi, delle lotte antifasciste, della solidarietà con ogni buona causa. Com'è stato possibile questo autentico rovesciamento del senso comune? Dove nasce questo paradosso della democrazia italiana? E come va rivista la nostra teoria del fenomeno mafioso? Il libro risponde a questi interrogativi ripercorrendo, tra affreschi storici e cronache esemplari, una vicenda semisecolare e cercando i passaggi chiave della grande anomalia.»