venerdì 6 agosto 2010

Qualche nota prima della pausa estiva

Eravamo partiti dalla bellezza, e, a parte quella che è stata denominata in tempi più o meno recenti "estetica del brutto" (sulla quale si potrà magari tornare), ci risulta molto difficile - lo si sarà ormai capito - concepirla al di fuori o al di là di una responsabile tutela dell'ambiente. In proposito, come noto, il nostro amato Paese registra un notevole ritardo, specialmente riguardo alle ormai irrinunciabili ricerche e applicazioni delle cosiddette energie alternative: solare, eolico, bio-masse. Lo stridente paradosso risiede naturalmente nel fatto che sotto questo profilo l'Italia potrebbe configurarsi addirittura come uno straordinario "laboratorio d'avanguardia", sempre che le dominanti oligarchie politico-economiche la smettano di prenderci per i fondelli con l'ormai logoro ritornello: "non ci sono i fondi". Trascurando per il momento le sciagurate motivazioni "ideologiche" poste alla base di questo ritornello (anche su di esse avremo modo di tornare), ci limitiamo ad osservare quanto segue: cosa si aspetta a tassare quelle nefaste transazioni finanziarie (complici le banche) che hanno riverberato brutalmente sull'economia reale (capitali produttivi e umani)? Ci fermiamo qui. Buone vacanze a tutti!           

lunedì 2 agosto 2010

Piano Editoriale del Blog Il Custode

Il presente blog è dedicato alla riscoperta e alla valorizzazione di ciò che in linguaggio ‘socio-politico e giuridico’ si definisce il Bene Comune, e che è anche noto (purtroppo ad una minoranza di cittadini) come Cosa Pubblica. In un’epoca nella quale le oligarchie di ogni parte del mondo, cavalcando la loro sfrenata ideologia “neo-liberista”, hanno sferrato un attacco senza precedenti non solo nei confronti delle “comunità più tradizionali”, ma delle “società tout court” (nel loro concetto non meno che nella loro realtà), ci sembra essenziale tornare ad aprire un confronto serrato su una ‘sfera’ fondamentale del nostro vivere civile. Ciò è tanto più urgente in quanto da qualche tempo una incalzante, roboante ‘grancassa mediatica’ tenta di convincerci del fatto che in una società moderna contano soltanto i singoli individui (o al massimo le ‘cricche-conventicole familistiche’ in cui sono inseriti), che questi sono liberi sì, ma quasi solo di consumare in modo sfrenato e di perseguire più o meno egoisticamente i propri interessi privati, e che anche i più giovani fra essi è bene si dispongano fin da subito a competere ferocemente gli uni con gli altri, piegandosi alle ferree, inevitabili leggi della cosiddetta “globalizzazione” (sedicente/seducente novità dietro la quale sogghigna, più  soddisfatto che mai, il solito vecchio Mammona).
        A tacer d’altro, in questa cruda (per non dire crudele) e gretta visione del mondo sparisce o comunque viene fortemente ridimensionata tutta una serie di istanze ideali (convivenza,  fraternità, solidarietà, empatia, accoglienza dell’«altro»…), e al contempo  vengono aggredite, al fine di espropriarcene, «cose concretissime» che di quelle idealità sono il necessario, vitale substrato: una vita pacifica, dignitosa e di buona qualità (si pensi alla salute, o al tempo per godersi appieno gli affetti), l’accesso ‘sicuro’ ed economico a risorse fondamentali (oggi l’acqua, domani l’aria?!), il diritto di godere delle bellezze naturali e artistiche, l’accesso alla cultura nel senso più ampio del termine (vedi oggi, fra l’altro, la possibilità – da noi ancora in gran parte negata - di accesso diffuso alla Rete tramite Banda Larga), compresa l’opportunità, da riservare soprattutto ai giovani meno abbienti, di viaggiare con l’obiettivo di conoscere «culture altre» e scambiare proficuamente con esse… Insomma, desideriamo che si discuta il più possibile di Bene Comune alias Cosa Pubblica, semplicemente perché non c’è Cosa – ci si perdoni il gioco di parole - che ci riguardi più da vicino e più in profondità!
        Così siamo partiti dalla bellezza, dimensione cui si è tutti sensibili fin dall’infanzia (si pensi ad un bambino che vede per la prima volta il mare), ma avremmo potuto cominciare da numerose altre dimensioni di interesse per così dire ‘universale’, e comunque procederemo via via ad esplorare l’ambiente (nelle sue molteplici sfaccettature quali la biodiversità, gli ecosistemi, l’acqua, le foreste pluviali...), le energie rinnovabili e la «decrescita felice» (così importanti per la salvaguardia dell'ambiente stesso, a fronte di un sistema produttivo violento e fortemente gerarchizzato, quello basato sui combustibili fossili, causa fra l’altro di un micidiale, diffuso inquinamento e dell’ormai accertato – e potenzialmente catastrofico - surriscaldamento globale), il lavoro (fattore primario su cui si basa la dignità della persona, che ritrova soprattutto attraverso di esso il ‘senso di partecipazione attiva alla vita della comunità’; non a caso è scolpito a chiare lettere nell’articolo uno della nostra magnifica Costituzione), il tetto sulla testa (altro ‘diritto primario fondamentale’ – nella trita formula «l’uomo delle caverne» vi riecheggia ancora qualcosa? -, sulla cui sistematica negazione fiorisce l’immonda e nefasta  speculazione immobiliar-edilizia)... Fermiamoci qui per ora...
        Dovrebbe ormai essere chiaro che, per la sua stessa natura, questo blog si rivolge a tutti, anche se forse, giocoforza, troverà i maggiori interlocutori in coloro già sensibili alle tematiche socio-politiche. Non ci si spaventi, e lo si comprenda una volta per tutte: politica discende direttamente da Polis, Città (per la precisione: Città-Stato), e quindi essa non allude ad altro che alla partecipazione attiva all’organizzazione della vita della comunità di cui si è necessariamente parte (perciò per Aristotele l’essere umano è un «animale politico»); anche la politica è quindi, e per eccellenza, un «Bene Comune» prezioso e da salvaguardare, anzi: dobbiamo ancor prima riappropiarcene, strappandola a coloro che oggi falsamente ne monopolizzano l’uso, abusandone (quella chiusa nei Palazzi del Potere, per intenderci a fondo, ha, per buona parte, un altro nome: «malaffare privatistico», esattamente agli antipodi del nostro progetto). Nonostante quanto appena sostenuto, non perdiamo la speranza, e faremo in tal senso di tutto, per raggiungere anche il pubblico meno colto e, addirittura, financo quello meno ‘alfabetizzato’, cercando di tenere un ritmo abbastanza serrato, pressoché quotidiano (proprio come ogni ‘diario’ che si rispetti). L’intento di fondo, lo si sarà forse compreso, risponde all’inclinazione di punta dell’Autore: quella verso la Formazione e l’Autoformazione Permanente (in rapporto alle quali egli si servirà di tutti gli strumenti culturali e tecnologici di cui dispone).
        In ciò, e va rimarcato, prima ancora di una ri-alfabetizzazione comunitaria socio-cognitiva l’Autore ha in progetto e ‘a cuore’ quella che si potrebbe definire una ri-alfabetizzazione comunitaria socio-affettivo-emotiva. Grazie per l’attenzione e a presto.