martedì 23 novembre 2010

Lo squilibrio Nord/Sud in Italia

Come che ha nitidamente mostrato Saviano nella puntata di ieri sera di «Vieni via con me» (sulla base di provate indagini giudiziarie), la trasformazione della Campania (ma a 'macchia di leopardo' anche di Abruzzo, Molise, Calabria...) nella discarica del Norditalia (e dell'Europa!), scrive la parola definitiva su buona parte almeno  delle ragioni dell'arretratezza socio-economica  del nostro martoriato Sud (ma attraverso di esso, dell'Italia intera). Torna in auge un 'classico' teorema marxiano (a nostro avviso mai 'superato' davvero), secondo il quale lo 'scientifico' e criminogeno mantenimento delle cosiddette sacche di arretratezza è stato in realtà sempre perfettamente funzionale all'impetuoso (quanto devastante per «l' ambiente esterno e interno agli esseri umani») 'sviluppo capitalistico'! Oltre al danno, la beffa: la bellezza sconfinata del nostro Meridione (paesaggistica, archeologica, folklorica...) pesantemente sfigurata in cambio di «cattedrali nel deserto» pseudo-industriali (investimenti anch'essi di privati 'nordici' massicciamente sostenuti dal 'pubblico'; leggi: Cassa del Mezzogiorno) spesso ormai in triste dismissione (una per tutte: lo stabilimento Fiat di Termini Imerese). Complimenti davvero alle classi dirigenti del nostro Paese, siano esse economiche o politiche!... l'immane delitto è pressoché consumato! Eppure, nonostante tutto, c'è un Paese ancora sano, ancora capace di reagire alle brutture, e ciò perché serba e alimenta dentro di sé un sogno universale e incoercibile di bellezza, lo stesso del quale si è suo malgrado nutrito fin dai primordi!  

martedì 9 novembre 2010

Fiabe Africane: Principessa Kurama

Fiabe Africane: Principessa Kurama: "C’era una volta una giovane e bellissima principessa dal carattere molto forte. In tutto il regno era conosciuta come la “scapola” d’oro, a ..."

Alcune amichevoli 'correzioni' ai proverbi:
Non si può lasciare...

Se la trappola non cattura il roditore... l'esca (il formaggio). [il punto finale va dopo le parentesi]

Il cane che vuole perdersi non deve sentir mai...

Un saluto affettuoso, Ben, e ancora complimenti!

mercoledì 29 settembre 2010

L'urgente questione delle energie rinnovabili (Pt 3)

Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti: la questione di un nuovo modello di produzione e consumo basato sulle energie rinnovabili implica la lotta contro tutti quei poteri che difendono quell'«esistente» in cui affondano i propri "privatissimi interessi". Niente di più lontano, quindi, dal «bene comune»! Da questo punto di vista,  il Movimento 5 stelle di Grillo non si limita affatto alla protesta, bensì formula proposte concretissime e auspicabili; per questo non trova pressoché nessuno spazio sui media di "regime" che, va sottolineato, comprendono oligarchie di ogni collocazione pseudo-politica! Basti per ora considerare che uno dei più interessanti interlocutori di Grillo è, non a caso, Maurizio Pallante e il suo «Movimento per la Decrescita Felice» . A presto (Continua)

venerdì 10 settembre 2010

L'urgente questione delle "energie rinnovabili" (Pt2)

Insomma, la problematica delle energie rinnovabili è fondamentale perché si connette direttamente all'altra cruciale questione del presente: la radicale trasformazione dell'ormai obsoleto, nonché 'criminogeno', modello di sviluppo socio-economico (come si accennava: energivoro e fortemente gerarchizzato). Ovviamente tale urgentissima trasformazione , promossa dai movimenti più 'illuminati', trova una feroce opposizione proprio nelle oligarchie di ogni parte del mondo, comprese (ma diremmo in primis) quelle mafiose. A tale proposito risulta emblematico il recentissimo, brutale omicidio di Angelo Vassallo; ci sia consentito intitolare al suo nome il «nuovo modello di sviluppo sostenibile» da lui caldeggiato e promosso, particolarmente indicato per ogni cosiddetto «Sud del mondo». Onore a te, Angelo che lasci a noi tutti una grande, responsabile, eredità!

giovedì 9 settembre 2010

L'urgente questione delle "energie rinnovabili" (Pt1)

Ci eravamo lasciati con la questione, cruciale, del rispetto per l'ambiente (della sua bellezza e salubrità), ciò a cui è strettamente connesso lo sviluppo delle cosiddette energie rinnovabili. Che in Italia, in proposito, non si faccia abbastanza, non è affatto un luogo comune o ideologico di fanatici ambientalisti. Basta seguire l'accanimento con cui le nostre oligarchie politico-economiche (loro si fanatiche e ideologiche), già ultra-fedeli al  "modello combustibili fossili" , spingono per l'opzione nuclearista. Detto in estrema sintesi, le motivazioni poste alla base di tali propensioni non sono per nulla legate alle ventilate esigenze delle società moderne (che si vorrebbero mantenere follemente «energivore»), bensì alle egoistiche, sempiterne avidità in termini di profitto e di potere. L'energia nucleare infatti, ancor più dei combustibili fossili, oltre a necessitare di investimenti colossali (peraltro regolarmente riversati sulle spalle dei contribuenti) implica una gestione del ciclo produzione-distribuzione centralistica, nonché verticistico-piramidale (cfr. Jeremy Rifkin, Economia all'idrogeno): «L'energia te la forniamo noi in esclusiva, coi tempi, i modi e al costo che decidiamo noi!».  È evidente che siamo in presenza della brutale riduzione degli utenti a consumatori-sudditi passivi, sempre più dipendenti dai poteri forti. Quanto di più anti-democratico si possa concepire!  (Continua)         

venerdì 6 agosto 2010

Qualche nota prima della pausa estiva

Eravamo partiti dalla bellezza, e, a parte quella che è stata denominata in tempi più o meno recenti "estetica del brutto" (sulla quale si potrà magari tornare), ci risulta molto difficile - lo si sarà ormai capito - concepirla al di fuori o al di là di una responsabile tutela dell'ambiente. In proposito, come noto, il nostro amato Paese registra un notevole ritardo, specialmente riguardo alle ormai irrinunciabili ricerche e applicazioni delle cosiddette energie alternative: solare, eolico, bio-masse. Lo stridente paradosso risiede naturalmente nel fatto che sotto questo profilo l'Italia potrebbe configurarsi addirittura come uno straordinario "laboratorio d'avanguardia", sempre che le dominanti oligarchie politico-economiche la smettano di prenderci per i fondelli con l'ormai logoro ritornello: "non ci sono i fondi". Trascurando per il momento le sciagurate motivazioni "ideologiche" poste alla base di questo ritornello (anche su di esse avremo modo di tornare), ci limitiamo ad osservare quanto segue: cosa si aspetta a tassare quelle nefaste transazioni finanziarie (complici le banche) che hanno riverberato brutalmente sull'economia reale (capitali produttivi e umani)? Ci fermiamo qui. Buone vacanze a tutti!           

lunedì 2 agosto 2010

Piano Editoriale del Blog Il Custode

Il presente blog è dedicato alla riscoperta e alla valorizzazione di ciò che in linguaggio ‘socio-politico e giuridico’ si definisce il Bene Comune, e che è anche noto (purtroppo ad una minoranza di cittadini) come Cosa Pubblica. In un’epoca nella quale le oligarchie di ogni parte del mondo, cavalcando la loro sfrenata ideologia “neo-liberista”, hanno sferrato un attacco senza precedenti non solo nei confronti delle “comunità più tradizionali”, ma delle “società tout court” (nel loro concetto non meno che nella loro realtà), ci sembra essenziale tornare ad aprire un confronto serrato su una ‘sfera’ fondamentale del nostro vivere civile. Ciò è tanto più urgente in quanto da qualche tempo una incalzante, roboante ‘grancassa mediatica’ tenta di convincerci del fatto che in una società moderna contano soltanto i singoli individui (o al massimo le ‘cricche-conventicole familistiche’ in cui sono inseriti), che questi sono liberi sì, ma quasi solo di consumare in modo sfrenato e di perseguire più o meno egoisticamente i propri interessi privati, e che anche i più giovani fra essi è bene si dispongano fin da subito a competere ferocemente gli uni con gli altri, piegandosi alle ferree, inevitabili leggi della cosiddetta “globalizzazione” (sedicente/seducente novità dietro la quale sogghigna, più  soddisfatto che mai, il solito vecchio Mammona).
        A tacer d’altro, in questa cruda (per non dire crudele) e gretta visione del mondo sparisce o comunque viene fortemente ridimensionata tutta una serie di istanze ideali (convivenza,  fraternità, solidarietà, empatia, accoglienza dell’«altro»…), e al contempo  vengono aggredite, al fine di espropriarcene, «cose concretissime» che di quelle idealità sono il necessario, vitale substrato: una vita pacifica, dignitosa e di buona qualità (si pensi alla salute, o al tempo per godersi appieno gli affetti), l’accesso ‘sicuro’ ed economico a risorse fondamentali (oggi l’acqua, domani l’aria?!), il diritto di godere delle bellezze naturali e artistiche, l’accesso alla cultura nel senso più ampio del termine (vedi oggi, fra l’altro, la possibilità – da noi ancora in gran parte negata - di accesso diffuso alla Rete tramite Banda Larga), compresa l’opportunità, da riservare soprattutto ai giovani meno abbienti, di viaggiare con l’obiettivo di conoscere «culture altre» e scambiare proficuamente con esse… Insomma, desideriamo che si discuta il più possibile di Bene Comune alias Cosa Pubblica, semplicemente perché non c’è Cosa – ci si perdoni il gioco di parole - che ci riguardi più da vicino e più in profondità!
        Così siamo partiti dalla bellezza, dimensione cui si è tutti sensibili fin dall’infanzia (si pensi ad un bambino che vede per la prima volta il mare), ma avremmo potuto cominciare da numerose altre dimensioni di interesse per così dire ‘universale’, e comunque procederemo via via ad esplorare l’ambiente (nelle sue molteplici sfaccettature quali la biodiversità, gli ecosistemi, l’acqua, le foreste pluviali...), le energie rinnovabili e la «decrescita felice» (così importanti per la salvaguardia dell'ambiente stesso, a fronte di un sistema produttivo violento e fortemente gerarchizzato, quello basato sui combustibili fossili, causa fra l’altro di un micidiale, diffuso inquinamento e dell’ormai accertato – e potenzialmente catastrofico - surriscaldamento globale), il lavoro (fattore primario su cui si basa la dignità della persona, che ritrova soprattutto attraverso di esso il ‘senso di partecipazione attiva alla vita della comunità’; non a caso è scolpito a chiare lettere nell’articolo uno della nostra magnifica Costituzione), il tetto sulla testa (altro ‘diritto primario fondamentale’ – nella trita formula «l’uomo delle caverne» vi riecheggia ancora qualcosa? -, sulla cui sistematica negazione fiorisce l’immonda e nefasta  speculazione immobiliar-edilizia)... Fermiamoci qui per ora...
        Dovrebbe ormai essere chiaro che, per la sua stessa natura, questo blog si rivolge a tutti, anche se forse, giocoforza, troverà i maggiori interlocutori in coloro già sensibili alle tematiche socio-politiche. Non ci si spaventi, e lo si comprenda una volta per tutte: politica discende direttamente da Polis, Città (per la precisione: Città-Stato), e quindi essa non allude ad altro che alla partecipazione attiva all’organizzazione della vita della comunità di cui si è necessariamente parte (perciò per Aristotele l’essere umano è un «animale politico»); anche la politica è quindi, e per eccellenza, un «Bene Comune» prezioso e da salvaguardare, anzi: dobbiamo ancor prima riappropiarcene, strappandola a coloro che oggi falsamente ne monopolizzano l’uso, abusandone (quella chiusa nei Palazzi del Potere, per intenderci a fondo, ha, per buona parte, un altro nome: «malaffare privatistico», esattamente agli antipodi del nostro progetto). Nonostante quanto appena sostenuto, non perdiamo la speranza, e faremo in tal senso di tutto, per raggiungere anche il pubblico meno colto e, addirittura, financo quello meno ‘alfabetizzato’, cercando di tenere un ritmo abbastanza serrato, pressoché quotidiano (proprio come ogni ‘diario’ che si rispetti). L’intento di fondo, lo si sarà forse compreso, risponde all’inclinazione di punta dell’Autore: quella verso la Formazione e l’Autoformazione Permanente (in rapporto alle quali egli si servirà di tutti gli strumenti culturali e tecnologici di cui dispone).
        In ciò, e va rimarcato, prima ancora di una ri-alfabetizzazione comunitaria socio-cognitiva l’Autore ha in progetto e ‘a cuore’ quella che si potrebbe definire una ri-alfabetizzazione comunitaria socio-affettivo-emotiva. Grazie per l’attenzione e a presto.

martedì 27 luglio 2010

A questo punto effettuerò una precisazione, servendomi di una fabula tratta dalla mitologia ebraica. Secondo tale fabula, sulla terra esisterebbero in ogni epoca 36 saggi che reggono l'equilibrio del mondo. Il bello, però, è che non si conoscono le loro identità, per cui ognuno di noi è potenzialmente uno di quei saggi. Ciò vale tanto più per Il Custode!

lunedì 26 luglio 2010

Un attualissimo ambito nel quale è opportuno attivare la bellezza in ogni sua forma è, specie in Italia, quello della «lotta alle Mafie». Se ne sta occupando da qualche tempo, in particolare, una splendida trasmissione radiofonica (Radio 1) ideata e condotta da Francesca Barra; si intitola appunto La bellezza contro le mafie. L'idea di fondo discende dal grande Peppino Impastato che la espresse, ancora in vita, in questi inossidabili termini: "Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un'arma contro la rassegnazione, la paura e l'omertà. All'esistenza di orrendi palazzi sorti all'improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l'abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore". Allora... Schiena diritta, ferma rivendicazione della propria dignità, lotta solidale e senza quartiere a tutte quelle squallide e infami operazioni speculative che ieri come oggi attentano al buon vivere civile! Mi congedo con un attualissimo frammento cinematografico, a futura memoria...            
        

venerdì 23 luglio 2010

La bellezza costitutiva del e diffusa sul nostro piccolo/grande pianeta sembra essere in realtà parte integrante della struttura stessa dell'universo. Per essa l'umano ingegno, balbettando, ha trovato nei secoli mirabili formule: la «musica dei mondi», l'«armonia delle sfere», la «perfezione del cosmo» o del «creato»... Di recente, e non a caso, scienziati e matematici (occorre ricordare che per Galileo il testo della Natura è scritto in caratteri matematici?), alla ricerca di una teoria unificante delle forze che agiscono nell'universo, tendono a privilegiare, nel valutare 'costrutti' siffatti, non tanto la loro stringenza tecnicistica (spesso 'paritaria') quanto  la loro eleganza, ossia, appunto, la loro bellezza! Il bello insomma, fratello siamese (kantianamente) del bene e del giusto, è proprio di questo mondo! Domanda: perchè mai allora dei portatori del sentimento del bello e del sublime, quali noi esseri umani siamo per «natura», siamo capaci al contempo di orribili nefandezze? Un umile abbozzo di risposta: in quanto parte della «natura», qui Madre Terribilis, siamo brutali, feroci, ingiusti. Speranza, per quanto flebile: se provassimo (nietzscheanamente) a «divenire finalmente ciò che siamo», ossia «Natura che conosce e prende coscienza di se stessa»?... A presto     

giovedì 22 luglio 2010

La bellezza, dunque, in quanto «bene comune»... Noi in Italia ci vantiamo tanto delle bellezze (paesaggistiche, archeologiche, artistiche) di cui è intriso il nostro Paese, fino a farcene i 'portabandiera' nel mondo. Ma, in rapporto alla loro preservazione/manutenzione, facciamo davvero tutto il necessario? A giudicare dallo stato dei nostri territori, da tempo fortemente antropizzati e in gran parte sottoposti ad un notevole dissesto idro-geologico (e siamo ancor sempre lì a piangere, a posteriori, le relative vittime), direi proprio di no. Eppure investire in questo settore (come in quelli 'contigui' dei beni artistici) costituirebbe una straordinaria risorsa, e non solo in rapporto al cosiddetto sviluppo (nel turistico, nel conservativo, nell'interscambio culturale...). Sembra infatti che abbiamo ormai completamente rimosso un dato fondamentale: vivere in un ambiente degradato, e quindi privo (fra l'altro) di bellezza, fa degradare anche noi stessi e le nostre relazioni. Ce lo ricordava una volta per tutte il grande Gregory Bateson quando sosteneva che "ecologia dell'ambiente ed ecologia della mente sono complementari e procedono di pari passo"!  

mercoledì 21 luglio 2010

Cominciamo con un esempio banale. Questa è una foto rappresentativa di Iglesias, in Sardegna... Non è splendida? Naturalmente splendido è il posto 'reale', singolare mistura/tessitura composta dall'operato-base di Madre Natura su cui si è venuto ad innestare il 'lavorio' degli esseri umani (peraltro, Iglesias è anche una zona mineraria). Il prodotto 'finale' possiede indubbiamente il crisma della bellezza. Ed eccoci al punto... Non è forse la bellezza un prezioso bene comune da salvaguardare? A domani...