giovedì 1 ottobre 2015

Sulle irriducibili "differenze eco-antropologiche" che l'ottuso processo di "globalizzazione neoliberista" vorrebbe omologare!

      "Il trimestre invernale a Rummidge (inghilterra. NdR) durava dieci settimane, come i trimestri autunnale ed estivo, ma sembrava più lungo di questi a causa della stagione deprimente. Le mattine erano buie, il crepuscolo arrivava presto e il sole raramente penetrava la cortina di nubi nel breve periodo di chiarore. La luce elettrica era accesa tutto il giorno negli uffici e nelle aule. Fuori, l'aria fredda e umida, torbida di vapori e di inquinamento, aveva scolorito e offuscato ogni contorno del panorama urbano. Si poteva a malapena scorgere il quadrante dell'orologio in cima alla torre dell'università, e perfino i rintocchi risuonavano soffocati e malinconici. L'aria gelava le ossa e congestionava i polmoni. Qualcuno attribuiva la caratteristica cantilena nasale del locale dialetto al clima invernale, che faceva gocciolare il naso e ostruiva i seni nasali per mesi e mesi, obbligando la gente ad andare in giro con la bocca aperta come pesci boccheggianti. In questo periodo dell'anno, era certamente difficile capire perché mai degli esseri umani si fossero insediati e moltiplicati in un luogo così freddo, umido e grigio. Solo il lavoro poteva fornire una risposta. Nessun'altra ragione avrebbe indotto qualcuno a venire qui o, una volta che ci fosse venuto, a restarci. Tanto più amaro era quindi il destino dei disoccupati di Rummidge, condannati all'ozio in un posto dove c'era poco o nulla da fare, tranne lavorare."

    David Lodge, Ottimo lavoro, professore!, 

     Trad.it, Bompiani, Milano 2001, p. 202, 

       corsivo ns

  ... Ora chiudete un attimo gli occhi... 

     poi... riapriteli sul nostro dorato 

                    MEDITERRANEO!

                                                 Grecia, Santorini