È CHIARO CHE IL «TAV», PUR NELLA SUA "PRESSOCHÉ TOTALE
INSIGNIFICANZA", È DIVENUTO OGGI IL "SIMBOLO DI UNA FEROCE CROCIATA", MA
NON PER "LIBERARE LA TERRASANTA", BENSÍ PER "CONTINUARE A FAR AFFLUIRE
INGENTI PROFITTI NELLE TASCHE DI MAMMONA" (come noto, «Il termine "Mammona" viene
usato nel Nuovo Testamento per personificare il profitto, il guadagno e
la ricchezza materiale, generalmente con connotazioni negative, e cioè
accumulato in maniera rapida e disonesta ed altrettanto sprecato in
lussi e piaceri.»)!!! COME SPIEGARE, ALTRIMENTI, IL «FURIOSO TAM-TAM
MEDIATICO A RETI UNIFICATE» (CONNATURATO SERVILISMO A PARTE, OVVIO!), SE
NON CON LA VERA E PROPRIA OFFENSIVA DELLA «POTENTE E ARROGANTE LOBBY
DELL'ALTA VELOCITÀ VALSUSINA», IMMANCABILMENTE COADIUVATA DA TALUNI, NON
MENO ARROGANTI, «OLIGARCHI POLITICI APPARTENENTI AL "VECCHIO
ESTABLISHMENT PARTITICO"»?!?
«Dovranno passare sul mio corpo», avverte Sergio Chiamparino, ultimo
guardiano politico della linea Tav Torino-Lione. Clinicamente morto,
come progetto strategico, il Tav della valle di Susa resta il supremo
totem del super-potere oligarchicoche ha fatto carne di porco della
democrazia europea, criminalizzando ogni voce di dissenso. Banche,
partiti, mafia e maxi-opere: per 25 anni le grandi lobby hanno dettato
legge, affidando interi tratti della rete ferroviaria superveloce
direttamente alla criminalità organizzata, come denunciato da Ferdinando
Imposimato. Nel suo “Libro nero dell’alta velocità”, un analista come
Ivan Cicconi vede “il futuro di Tangentopoli”, tra «scelte note e
occulte, bugie consapevoli e inconsapevoli», come il “finto”
finanziamento privato. Il giallista Massimo Carlotto spiega che le
grandi opere sono notoriamente «una lavanderia per riciclare denaro
sporco». Rischi sistemici inevitabili? Inconvenienti in agguato in ogni
maxi-appalto? Ma nel caso della valle di Susa è peggio: perché
l’ipotetica linea-doppione, fotocopia dell’attuale Torino-Modane che già
collega Italia e Francia via traforo del Fréjus, è completamente
inutile. Lo dicono 360 esperti dell’università italiana e lo conferma la
stessa autorità elvetica incaricata dall’Ue di monitorare i trasporti
transalpini. L’utilità della Torino-Lione? Una leggenda metropolitana.
Ma non per Sergio Chiamparino e il gruppo di potere che rappresenta.»
(...)
«... tra le macerie dell’ex centrosinistra, tutto quello
che riesce a pigolare il Pd è la paura che venga cancellato il
maxi-appalto del secolo, per il super-treno che nessuno vuole – a parte
Chiamparino e la potente lobby dell’alta velocità valsusina, che in
trent’anni non ha mai trovato modo di spiegare, al popolo, a cosa (e a
chi) servirebbe davvero, quel maledetto treno, destinato a restare in
eterno – secondo tutti gli esperti – nient’altro che un patetico,
miliardario binario morto.»
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