domenica 3 marzo 2019

IL «TAV DI MAMMONA»!!!

È CHIARO CHE IL «TAV», PUR NELLA SUA "PRESSOCHÉ TOTALE INSIGNIFICANZA", È DIVENUTO OGGI IL "SIMBOLO DI UNA FEROCE CROCIATA", MA NON PER "LIBERARE LA TERRASANTA", BENSÍ PER "CONTINUARE A FAR AFFLUIRE INGENTI PROFITTI NELLE TASCHE DI MAMMONA" (come noto, «Il termine "Mammona" viene usato nel Nuovo Testamento per personificare il profitto, il guadagno e la ricchezza materiale, generalmente con connotazioni negative, e cioè accumulato in maniera rapida e disonesta ed altrettanto sprecato in lussi e piaceri.»)!!! COME SPIEGARE, ALTRIMENTI, IL «FURIOSO TAM-TAM MEDIATICO A RETI UNIFICATE» (CONNATURATO SERVILISMO A PARTE, OVVIO!), SE NON CON LA VERA E PROPRIA OFFENSIVA DELLA «POTENTE E ARROGANTE LOBBY DELL'ALTA VELOCITÀ VALSUSINA», IMMANCABILMENTE COADIUVATA DA TALUNI, NON MENO ARROGANTI, «OLIGARCHI POLITICI APPARTENENTI AL "VECCHIO ESTABLISHMENT PARTITICO"»?!?

«Dovranno passare sul mio corpo», avverte Sergio Chiamparino, ultimo guardiano politico della linea Tav Torino-Lione. Clinicamente morto, come progetto strategico, il Tav della valle di Susa resta il supremo totem del super-potere oligarchicoche ha fatto carne di porco della democrazia europea, criminalizzando ogni voce di dissenso. Banche, partiti, mafia e maxi-opere: per 25 anni le grandi lobby hanno dettato legge, affidando interi tratti della rete ferroviaria superveloce direttamente alla criminalità organizzata, come denunciato da Ferdinando Imposimato. Nel suo “Libro nero dell’alta velocità”, un analista come Ivan Cicconi vede “il futuro di Tangentopoli”, tra «scelte note e occulte, bugie consapevoli e inconsapevoli», come il “finto” finanziamento privato. Il giallista Massimo Carlotto spiega che le grandi opere sono notoriamente «una lavanderia per riciclare denaro sporco». Rischi sistemici inevitabili? Inconvenienti in agguato in ogni maxi-appalto? Ma nel caso della valle di Susa è peggio: perché l’ipotetica linea-doppione, fotocopia dell’attuale Torino-Modane che già collega Italia e Francia via traforo del Fréjus, è completamente inutile. Lo dicono 360 esperti dell’università italiana e lo conferma la stessa autorità elvetica incaricata dall’Ue di monitorare i trasporti transalpini. L’utilità della Torino-Lione? Una leggenda metropolitana. Ma non per Sergio Chiamparino e il gruppo di potere che rappresenta.» (...)

«... tra le macerie dell’ex centrosinistra, tutto quello che riesce a pigolare il Pd è la paura che venga cancellato il maxi-appalto del secolo, per il super-treno che nessuno vuole – a parte Chiamparino e la potente lobby dell’alta velocità valsusina, che in trent’anni non ha mai trovato modo di spiegare, al popolo, a cosa (e a chi) servirebbe davvero, quel maledetto treno, destinato a restare in eterno – secondo tutti gli esperti – nient’altro che un patetico, miliardario binario morto.»

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