venerdì 24 gennaio 2020

CONTRO GLI «ECO-FASCISTI NEGAZIONISTI»!!!

È PIÙ CHE EVIDENTE CHE «IL BULLO MADE IN USA, A CAPO DI TUTTI GLI "ECO-FASCISTI" DEL PIANETA, SI INSERISCE PERFETTAMENTE NEL SOLCO DI QUELLA "REAZIONARIA GENÍA NEGAZIONISTA DI FALCHI REPUBBLICANI", DA SEMPRE AL SOLDO (QUANDO NON "DIRETTAMENTE AZIONISTA"!) DELLE "POTENTISSIME MULTINAZIONALI DEL FOSSILE (E DEL CEMENTO!)", UN "COMPLESSO MILITAR INDUSTRIALE E FINANZIARIO" CHE TENTA DI GIUSTIFICARE I PROPRI "AVIDI INTERESSI PRIVATISTICI" APPELLANDOSI (MA IN REALTÀ "MANIPOLANDOLI ABILMENTE IN OGNI MODO"!) AI PRESUNTI "DESIDERATA DELLA POPOLAZIONE AMERICANA", CON IL BEN NOTO VECCHIO, STANTÍO SLOGAN: "IL TENORE DI VITA DEGLI AMERICANI (LEGGI "CONSUMISMO SFRENATO"!) NON PUÒ MAI ESSERE MESSO IN DISCUSSIONE"»!

ORA, A PARTE IL FATTO CHE ALMENO LA METÀ DEGLI AMERICANI NON LA PENSA AFFATTO IN QUESTO MODO OTTUSO E TRACOTANTE, E CHE UNA BUONA PARTE DI ESSI NON È MAI STATA NEMMENO SFIORATA DAI "MITICI BENEFÍCI DEL SOGNO A STELLE E STRISCIE", PARTICOLARMENTE GRAVE APPARE OGGI, IN «UN PIANETA SEMPRE PIÙ INTERCONNESSO, DALLE RISORSE NIENT'AFFATTO INFINITE, E QUEL CHE È PEGGIO DEVASTATO PROPRIO DA UN SECOLARE SISTEMA ECONOMICO DI PRODUZIONE E CONSUMO ALTAMENTE ENERGIVORO E PROFONDAMENTE INQUINANTE», DI ASSOLUTA GRAVITÀ, DICEVAMO, APPARE «IL RIFERIRSI ESCLUSIVAMENTE ALLA "CRESCITA (PERALTRO PIÙ CHE DISCUTIBILE!)" DI UN SOLO PAESE, PER QUANTO GRANDE E POTENTE ESSO SIA, TRASCURANDO CINICAMENTE QUANTO ALTEZZOSAMENTE LE INEVITABILI RICADUTE (IN TERMINI DI COSTI UMANI E MATERIALI!) UNIVERSALI»!!!

L'APPELLO VA ALLORA DIRETTAMENTE AI «CONCITTADINI DEL BULLO "COMANDANTE IN CAPO", E NON TANTO A QUELLI CHE NON LO SOPPORTANO (TROPPO SCONTATO!), BENSÍ AI SUOI FAN, O MEGLIO A COLORO, FRA DI ESSI, "ANCORA NON ACCECATI DEL TUTTO DAL RISENTIMENTO RANCOROSO"»: QUANDO IL VOSTRO «IGNORANTONE IN CAPO», CON UN FACILE QUANTO MISERO ESPEDIENTE RETORICO, ATTACCA GLI AMBIENTALISTI QUALIFICANDOLI COME «PROFETI DI SVENTURE E PROSPETTATORI DI APOCALISSI», OMETTE DI DIRE CHE DIETRO DI ESSI VI SONO «LE PRECISE ANALISI, SPERIMENTAZIONI E PROIEZIONI DELL'INTERO MONDO SCIENTIFICO, E CHE QUINDI "È DEL TUTTO VANO IL SUO GOFFO TENTATIVO DI SVIARE DA SÉ E DAI SUOI ACCOLITI LE DIRETTE E INDIRETTE RESPONSABILITÀ DELLE INESORABILI CATASTROFI IN ESSERE E A VENIRE"»!

MA NON BASTA. SE IL VOSTRO "SAPESSE DI COSA PARLA", COMPRENDEREBBE CHE PERSINO L'«ANTICA MITOLOGIA» HA QUALCOSA DA INSEGNARCI IN PROPOSITO: CASSANDRA, LA "PROFETESSA DI SVENTURE PER ANTONOMASIA", NON VATICINAVA AFFATTO A VANVERA, IN QUANTO AVEVA RICEVUTO IL DONO DELLA PREVEGGENZA DA APOLLO, DIO DEL SOLE, DI TUTTE LE ARTI E DEGLI ORACOLI, MA ALTRESÍ... DELLA "SCIENZA CHE ILLUMINA L'INTELLETTO": «Per sedurre Cassandra, figlia del re di Troia Priamo, Apollo le promise il dono della profezia. Tuttavia, dopo aver accettato il patto, la donna si tirò indietro, rimangiandosi la parola data. Il Dio allora, sputandole sulle labbra, le diede sì il dono di vedere il futuro, ma la condannò a non venir mai creduta per le sue previsioni. La previsione più tragica ed inascoltata di Cassandra fu la caduta di Troia.»!
POTETE SCOMMETTERCI: «CASSANDRA, PER QUANTO DESTINATA A RIMANERE "INASCOLTATA", ERA PERFETTAMENTE IN GRADO DI "PRE-VEDERE" PERCHÉ "CONOSCEVA PROFONDAMENTE LA NATURA DEGLI ESSERI UMANI E DELLE COSE"»!!!



domenica 10 novembre 2019

ALLE ORIGINI DELLA «GRAVE CRISI POLITICA, SOCIO-ECONOMICA E AMBIENTALE» IN CUI SIAMO IMMERSI!!!

Pierre Dardot & Christian Laval, La nuova ragione del mondo. Critica della razionalità neoliberista, trad. it., DeriveApprodi 2019 (2a edizione)

Presentazione

«Che il capitalismo non sia affatto onnisciente e in grado di autoregolarsi è, almeno dalla crisi iniziata nel 2007, sotto gli occhi di tutti. Questo libro dimostra, però, che il caos economico, finanziario e politico di cui siamo testimoni nell’ultimo decennio deriva da una precisa razionalità, sotterranea, diffusa e globale. Si tratta della razionalità del neoliberismo, che oggi arriva a coincidere con quella del capitalismo stesso.

 "La nuova ragione del mondo", opera magistrale del filosofo Pierre Dardot e del sociologo Christian Laval, è stata la prima esaustiva analisi del «neoliberismo» inteso come razionalità economica e di governo, diventando ben presto un riferimento imprescindibile del dibattito critico e politico internazionale. Con un approccio a cavallo tra diverse discipline (economia politica, filosofia, sociologia del lavoro...) i due autori hanno ricostruito le premesse teoriche delle dottrine liberali ripercorrendo le molteplici strade intraprese dal liberalismo per imporsi oggi come vera e propria «ragione del mondo». Nell'erigere la concorrenza a norma universale dei comportamenti, nel fagocitare ogni ambito dell'esistenza, nel produrre nuove dinamiche di subordinazione, la razionalità neoliberista ha finito con l'erodere le premesse della stessa democrazia, ponendo le basi per la crisi dei sistemi politici e l'ascesa del populismo. Solo la comprensione e l'analisi di questa specifica razionalità - che ha ormai pervaso tanto l'ambito del lavoro quanto quello delle relazioni intersoggettive, tanto le forme di governance dell'Unione Europea quanto le narrative dei modelli politici cosiddetti progressisti, e che si è attuata attraverso un complesso strategico di pratiche di controllo e dispositivi di governo dell'individuo - può consentire di aprire una strada per un diverso avvenire.»

 

venerdì 1 novembre 2019

«È POSSIBILE "FERMARE L'ODIO"»?... LA RISPOSTA DI UN GRANDE FILOLOGO E STORICO!

Luciano Canfora, Fermare l'odio, Laterza 2019

Presentazione

«È giunto il momento di capovolgere la prospettiva. È tempo di considerare l’ondata migratoria come avamposto di un mondo in accordo. Se l’intera ‘Unione’ si facesse protagonista di una svolta del genere potrebbe nascere una feconda interazione tra quel grande capitale umano e il capitale di conoscenze e risorse del vecchio continente.»

«Questo libro è stato scritto mentre imperversava la disumana ‘chiusura dei porti’ imposta dal governo italiano allora in carica a danno di profughi in fuga dall’inferno libico. Quella pagina vergognosa della nostra storia recente, che ha macchiato l’onore del nostro Paese, è stata anche rivelatrice di un male antico e sempre latente: il lauto consenso che premia la demagogia xenofoba. Drammatica conferma di quello che Umberto Eco definì efficacemente il «fascismo eterno». La xenofobia sovranista ha fatto credere che la soluzione alle ondate migratorie sia «alzare il ponte levatoio». Ma la storia ci insegna che la vicenda degli spostamenti di masse umane coincide con la storia stessa del genere umano. È puerile volervi porre un freno ‘a mano armata’. Gli stessi Stati europei che ora indossano l’elmetto per chiudere le porte e i porti traggono origine da migrazioni di popoli che investirono – in un processo storico durato secoli – la struttura statale all’epoca considerata la più forte: quella dell’impero romano. Il Mediterraneo – oggi cimitero a cielo aperto –, che l’imperialismo europeo per lungo tempo ha diviso in colonizzati e colonizzatori, era stato molto prima, e per un tempo non breve, un’area politicoculturale unitaria. Può tornare a esserlo se sapremo ripensare radicalmente la troppo augusta, arroccata e qua e là incrinata, ‘unione’ europea.»
 
 

domenica 27 ottobre 2019

«DOMINIO E SOTTOMISSIONE DALLE ORIGINI AL FUTURO PROSSIMO»!!!

Remo Bodei, "Dominio e sottomissione. Schiavi, animali, macchine, Intelligenza Artificiale", Il Mulino 2019

Presentazione
«Se, parafrasando il Vangelo di Giovanni, il logos (il Verbum o la Parola) non si è fatto carne ma macchina, e se lo spirito soffia ormai anche sul non vivente, quali saranno le decisive trasformazioni cui andremo incontro? Quali sfide porrà la coabitazione tra Intelligenza Artificiale e intelligenza umana?»

«Dominio e sottomissione sono i due termini di un rapporto di potere fortemente asimmetrico che innerva la storia dell'umanità e che nella civiltà occidentale ha conosciuto numerose metamorfosi. Di questa vicenda millenaria Remo Bodei offre qui una magistrale ricostruzione, mettendo a fuoco alcuni momenti esemplari e sempre soffermandosi sulle teorie filosofiche che hanno plasmato i nostri modi di pensare, sentire, agire, e sulle implicazioni antropologiche, politiche e culturali connesse ai cambiamenti. A partire dalla tradizione antica della schiavitù che trova in Aristotele la sua più potente legittimazione, il racconto si snoda lungo i secoli per concentrarsi sull'evoluzione delle macchine chiamate a sottrarre il lavoro umano prima agli sforzi fisici più pesanti, poi a quelli mentali più impegnativi. Un processo che continua oggi con i prodigiosi sviluppi dei robot e degli apparecchi dotati di Intelligenza Artificiale o, detto altrimenti, con il trasferimento extracorporeo di facoltà umane come l'intelligenza e la volontà, e il loro insediamento in dispositivi autonomi.»



mercoledì 23 ottobre 2019

«ECONOMIA COME IDEOLOGIA»!!!

Jean-Paul Fitoussi, La neolingua dell'economia ovvero come dire a un malato che è in buona salute, Einaudi 2019

Presentazione 

«N come Neolingua dell'economia. Una lingua surreale denunciata da Fitoussi in questo libro. Una lingua che ormai parliamo tutti e che ha scarsi contatti con la realtà che vogliamo spiegare.»

«Questo libro nasce da una contraddizione: le parole piú semplici di cui credevamo di conoscere a perfezione il significato ora ci sfuggono. Altro che le élite, è il linguaggio che ci prende in giro. 1984 è finalmente arrivato, con un po' di ritardo! Tutti ormai parliamo questa lingua impoverita e condivisa, con scarsi contatti con la realtà. Invece di controllare il linguaggio, siamo noi a esserne controllati. Lo stesso discorso si applica all'unica grammatica che ottiene consenso in economia, quella legata all' homo oeconomicus . Il procedimento è questo: inventiamo un linguaggio basato su una teoria immaginaria e ce ne serviamo per piegare la realtà ai nostri bisogni, per limitare la nostra comprensione al frammento piú improbabile del reale. Per esempio esaltiamo la concorrenza perché efficace o vantaggiosa per il consumatore, ma senza dire che potrebbe essere disastrosa per il produttore, né che le forme piú comuni del mercato sono degli oligopoli (se non dei monopoli) ancora peggiori per il lavoratore.»
 
 

JEREMY RIFKIN: UNA «RIVOLUZIONE GLOBALE»!!!

Jeremy Rifkin, Un green new deal globale. Il crollo della civiltà dei combustibili fossili entro il 2028 e l'audace piano economico per salvare la Terra, Mondadori 2019

Presentazione

«Vivere dei giacimenti di combustibili fossili per oltre due secoli ci ha indotto erroneamente a immaginarci un futuro senza fine. Ora il conto è arrivato ed è il cambiamento climatico. Davanti a noi, adesso, c'è l'età della resilienza»

«Una nuova visione sul futuro dell'umanità sta rapidamente guadagnando slancio. Di fronte a un'emergenza climatica planetaria, una giovane generazione sta promuovendo un dibattito sull'ipotesi di un Green New Deal e dettando il programma di un audace movimento politico capace di rivoluzionare la società. Sono i Millennial a farsi carico del problema del cambiamento climatico. Se il Green New Deal è diventato un tema fondamentale nella sfera politica, nel mondo delle imprese sta emergendo un movimento parallelo che nei prossimi anni scuoterà le fondamenta dell'economia globale. Settori chiave dell'economia si stanno prontamente sganciando dai combustibili fossili a favore dell'energia solare ed eolica, più a buon mercato e accompagnate da nuove opportunità di business e occupazione. Nuovi studi stanno suonando l'allarme: migliaia di miliardi di dollari in combustibili fossili per i quali non esiste più un mercato potrebbero creare una bolla suscettibile di scoppiare entro il 2028, provocando il crollo della civiltà dei combustibili fossili. Il mercato sta parlando e i governi, se vogliono sopravvivere e prosperare, dovranno adattarsi. In questo libro Jeremy Rifkin, autore bestseller del «New York Times» e famoso teorico dell'economia, espone il pensiero politico e il piano economico per il Green New Deal di cui abbiamo bisogno in questo momento critico. La convergenza fra la bolla dei combustibili fossili fuori mercato e una visione politica verde apre la possibilità di un passaggio a un'era ecologica post carbonio, in tempo per prevenire l'aumento della temperatura che ci farebbe superare il limite oltre il quale tornare indietro diverrebbe impossibile. Con venticinque anni di esperienza nel promuovere cambiamenti simili a questo nell'Unione europea e nella Repubblica popolare cinese, Rifkin presenta la sua visione su come rivoluzionare l'economia globale e salvare la vita sulla Terra.»
 
 

 

domenica 20 ottobre 2019

A PROPOSITO DI «POPULISMO»!!!

Bartolomeo Sorge, Perché il populismo fa male al popolo. Le deviazioni della democrazia e l'antidoto del «popolarismo», Edizioni Terra Santa 2019


Presentazione
 
«L'equivoco di fondo del populismo sta nel ritenere che la maggioranza parlamentare si identifichi con il popolo tutto intero, legittimando il comportamento trasgressivo dei leader eletti, che ambiscono a conquistare spazi di potere sempre maggiore. Occorre prendere posizione con coraggio su una serie di sintomi, espliciti indicatori di un cancro della nostra democrazia». Da questa forte provocazione prende le mosse la riflessione di un grande protagonista e testimone della storia politica italiana, che con sguardo lucido lancia un allarme sulle derive istituzionali in atto nel nostro Paese, in Europa e nell'intero Occidente. Pungolato dalle domande di Chiara Tintori, padre Sorge denuncia la superficialità con cui l'attuale politica, ossessionata dal consenso, affronta problemi complessi - immigrazione, povertà, disoccupazione - evitando di indagare, con la necessaria competenza, le radici profonde dei mali che affliggono la società italiana. L'antidoto al populismo è per i due autori un "popolarismo" moderno, certamente ancora ispirato all'Appello ai liberi e forti di don Sturzo (1919) - che con straordinaria lungimiranza aveva posto i fondamenti di una "buona politica" e di una "laicità positiva" -, ma capace di declinarsi oggi nelle nostre società multiculturali e multireligiose.»