mercoledì 29 settembre 2010

L'urgente questione delle energie rinnovabili (Pt 3)

Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti: la questione di un nuovo modello di produzione e consumo basato sulle energie rinnovabili implica la lotta contro tutti quei poteri che difendono quell'«esistente» in cui affondano i propri "privatissimi interessi". Niente di più lontano, quindi, dal «bene comune»! Da questo punto di vista,  il Movimento 5 stelle di Grillo non si limita affatto alla protesta, bensì formula proposte concretissime e auspicabili; per questo non trova pressoché nessuno spazio sui media di "regime" che, va sottolineato, comprendono oligarchie di ogni collocazione pseudo-politica! Basti per ora considerare che uno dei più interessanti interlocutori di Grillo è, non a caso, Maurizio Pallante e il suo «Movimento per la Decrescita Felice» . A presto (Continua)

venerdì 10 settembre 2010

L'urgente questione delle "energie rinnovabili" (Pt2)

Insomma, la problematica delle energie rinnovabili è fondamentale perché si connette direttamente all'altra cruciale questione del presente: la radicale trasformazione dell'ormai obsoleto, nonché 'criminogeno', modello di sviluppo socio-economico (come si accennava: energivoro e fortemente gerarchizzato). Ovviamente tale urgentissima trasformazione , promossa dai movimenti più 'illuminati', trova una feroce opposizione proprio nelle oligarchie di ogni parte del mondo, comprese (ma diremmo in primis) quelle mafiose. A tale proposito risulta emblematico il recentissimo, brutale omicidio di Angelo Vassallo; ci sia consentito intitolare al suo nome il «nuovo modello di sviluppo sostenibile» da lui caldeggiato e promosso, particolarmente indicato per ogni cosiddetto «Sud del mondo». Onore a te, Angelo che lasci a noi tutti una grande, responsabile, eredità!

giovedì 9 settembre 2010

L'urgente questione delle "energie rinnovabili" (Pt1)

Ci eravamo lasciati con la questione, cruciale, del rispetto per l'ambiente (della sua bellezza e salubrità), ciò a cui è strettamente connesso lo sviluppo delle cosiddette energie rinnovabili. Che in Italia, in proposito, non si faccia abbastanza, non è affatto un luogo comune o ideologico di fanatici ambientalisti. Basta seguire l'accanimento con cui le nostre oligarchie politico-economiche (loro si fanatiche e ideologiche), già ultra-fedeli al  "modello combustibili fossili" , spingono per l'opzione nuclearista. Detto in estrema sintesi, le motivazioni poste alla base di tali propensioni non sono per nulla legate alle ventilate esigenze delle società moderne (che si vorrebbero mantenere follemente «energivore»), bensì alle egoistiche, sempiterne avidità in termini di profitto e di potere. L'energia nucleare infatti, ancor più dei combustibili fossili, oltre a necessitare di investimenti colossali (peraltro regolarmente riversati sulle spalle dei contribuenti) implica una gestione del ciclo produzione-distribuzione centralistica, nonché verticistico-piramidale (cfr. Jeremy Rifkin, Economia all'idrogeno): «L'energia te la forniamo noi in esclusiva, coi tempi, i modi e al costo che decidiamo noi!».  È evidente che siamo in presenza della brutale riduzione degli utenti a consumatori-sudditi passivi, sempre più dipendenti dai poteri forti. Quanto di più anti-democratico si possa concepire!  (Continua)