giovedì 9 settembre 2010

L'urgente questione delle "energie rinnovabili" (Pt1)

Ci eravamo lasciati con la questione, cruciale, del rispetto per l'ambiente (della sua bellezza e salubrità), ciò a cui è strettamente connesso lo sviluppo delle cosiddette energie rinnovabili. Che in Italia, in proposito, non si faccia abbastanza, non è affatto un luogo comune o ideologico di fanatici ambientalisti. Basta seguire l'accanimento con cui le nostre oligarchie politico-economiche (loro si fanatiche e ideologiche), già ultra-fedeli al  "modello combustibili fossili" , spingono per l'opzione nuclearista. Detto in estrema sintesi, le motivazioni poste alla base di tali propensioni non sono per nulla legate alle ventilate esigenze delle società moderne (che si vorrebbero mantenere follemente «energivore»), bensì alle egoistiche, sempiterne avidità in termini di profitto e di potere. L'energia nucleare infatti, ancor più dei combustibili fossili, oltre a necessitare di investimenti colossali (peraltro regolarmente riversati sulle spalle dei contribuenti) implica una gestione del ciclo produzione-distribuzione centralistica, nonché verticistico-piramidale (cfr. Jeremy Rifkin, Economia all'idrogeno): «L'energia te la forniamo noi in esclusiva, coi tempi, i modi e al costo che decidiamo noi!».  È evidente che siamo in presenza della brutale riduzione degli utenti a consumatori-sudditi passivi, sempre più dipendenti dai poteri forti. Quanto di più anti-democratico si possa concepire!  (Continua)         

1 commento:

  1. Complimenti! Con poche righe sei riuscito a riassumere i concetti che Rifkin ha illustrato in un librone.

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