domenica 22 settembre 2019

A PROPOSITO DEL «NUOVO DISORDINE MONDIALE»!!!

Marisa Belluscio e Riccardo Noury (a cura di), Il nuovo disordine mondiale. Economia, diritti umani e conflitti, FORMIN' (Centro di Formazione Internazionale) 2002
A distanza di quasi un ventennio questo prezioso testo, frutto di un felice sforzo inter-multidisciplinare, non solo mantiene intatta tutta la sua "carica innovativa", ma risulta, nel complesso, di "straordinaria attualità". La dimostrazione nel "seguente passaggio", di assoluto rilievo, che perciò riportiamo per intero.

«La liberalizzazione dei mercati dell'industria, dell'agricoltura e dei servizi (compreso l'ambito culturale), ha dato un grande impulso al processo di deregolamentazione delle funzioni dell'economia, in particolare la deregolamentazione dello Stato. L'unico compito affidato allo Stato è quello di facilitare l'integrazione dell'economia locale in quella globale. Per tutto il resto, lo Stato dovrebbe essere "disinventato", come proposto dall'Economist il 20 maggio 1995. Lo stato deve lasciare il compito di regolare l'economia alle forze di mercato, al capitale organizzato che circola liberamente su scala mondiale. 
La (de)regolamentazione finanziaria ha così preso il posto della regolamentazione politica. La moneta non è più un mezzo, nelle mani delle autorità nazionali, per guidare e manovrare l'economia nazionale secondo l'obiettivo del benessere e di uno sviluppo umano e sociale giusto ed efficace. Essa è diventata in primo luogo e soprattutto una merce come ogni altra, che viene comprata e venduta sui mercati finanziari globali allo scopo di ottenere il massimo guadagno. Sono gli operatori e i gestori del capitale, dato che questo circola liberamente nei mercati finanziari, a determinare in larga parte il valore delle monete.
Le autorità politiche, specialmente i parlamenti, hanno perso il controllo delle loro monete in modo assai significativo, a vantaggio dei mercati finanziari. I finanzieri dicono che ciò è giusto e normale, dato che si suppone che i mercati finanziari funzionino più razionalmente dei loro governi. Sulla base di questo presupposto (che non è confermato dalla realtà), essi si considerano autorizzati ad imporre quella che chiamano disciplina finanziaria alle autorità politiche nazionali e, naturalmente, ai loro cittadini. Questi ultimi sono così ridotti ad essere considerati e valutati unicamente come consumatori con monete da spendere e come intelligenti azionisti.
La trasformazione delle monete in merci che vengono scambiate nel mercato finanziario globale liberalizzato e deregolamentato, si traduce in una serie di imperativi economici quali:
  • zero inflazione;
  • bilancia dei pagamenti stabile;
  • bilancio in pareggio e conseguente riduzione del debito nazionale;
  • riduzione della spesa pubblica, soprattutto per scopi sociali;
  • riduzione della pressione fiscale sul capitale e incentivi fiscali a favore degli investimenti privati.
Tutto ciò considerato, la dichiarazione del Presidente della Banca federale tedesca al Forum economico mondiale di Davos (Svizzera) il 3 febbraio 1996 che "i dirigenti politici devono sapere che d'ora in avanti saranno sotto il controllo dei mercati finanziari" riflette semplicemente lo stato delle cose.
La trasformazione della regolamentazione economica in pura finanza si sta svolgendo in un contesto caratterizzato da una sempre più evidente dissociazione dell'economia finanziaria dall'economia reale.»
Riccardo Petrella, Il capitalismo globale. Il mondo globalizzato nella sua essenza, ivi, pp. 19-20
 
SAPPIAMO BENISSIMO QUALI SONO STATE, NEL FRATTEMPO, LE TRAGICHE, DEVASTANTI CONSEGUENZE DELLA «DEREGOLAMENTAZIONE FINANZIARIA DELL'ECONOMIA IMPOSTA DA QUELLA "FASE SUPREMA ED ESTREMA DEL CAPITALISMO" CHE ABBIAMO IMPARATO A CONOSCERE COME "NEOLIBERISMO"»: OGNUNO DI NOI LO HA POTUTO ESPERIRE DIRETTAMENTE SULLA PROPRIA PELLE, ALL'INDOMANI DELLA «GRANDE CRISI ECONOMICO-FINANZIARIA DEL 2007-08», CHE ALLUNGA LE SUE OMBRE FUNESTE FINO AL PRESENTE, OVE PERALTRO ASSISTIAMO, FRASTORNATI SE NON ATTERRITI, ALL'ACUIRSI DELLA «GRAVISSIMA EMERGENZA CLIMATICO-AMBIENTALE GLOBALE»!!! 
 

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