Andrea Scanzi
Renzusconi
L’allievo ripetente che (non) superò il maestro
Paper First Pagine 183, euro 12
Prefazione di Marco Travaglio
Entrambi goffi di successo, caricaturali e non di rado improponibili.
Entrambi venditori di pentole. Una slide qui, uno slogan là. E buon Twitter a tutti.
Entrambi circondati da una “classe dirigente” senza arte né parte.
Entrambi bugiardi seriali, compiaciuti e conclamati.
Entrambi populisti come nessuno, anche se poi i “populisti” son sempre gli altri.
Entrambi megalomani, con la fregola delle opere megagalattiche.
Entrambi allergici alle correnti interne. Al dissenso. Alla Rai libera.
Entrambi circondati da una corte di fedelissimi con cui spartirsi il
potere. Il cerchio magico. Il giglio magico. Il nulla magico.
Entrambi garantisti, ma solo quando conviene.
Entrambi complottisti, ma solo se il complotto l’hanno ordito loro.
Renzi e Berlusconi si somigliano così tanto da diventare una cosa sola: Renzusconi.
Con il suo consueto stile ironico e tagliente, Andrea Scanzi firma
un esilarante – e inquietante – ritratto di Matteo Renzi: un politico
sopravvalutato e fanfarone, arrogante e vendicativo. Drammaticamente
simile, anzitutto nei difetti, a chi per vent’anni ha inguaiato questo
Paese. E di cui il segretario Pd, con il beneplacito di molti
“intellettuali”, intende portare a termine il lavoro. Magari con un
nuovo inciucio, stavolta definitivo, tra allievo e maestro.
“Il libro di Scanzi è un preziosissimo catalogo degli orrori, un reperto d’epoca per non dimenticare”
Dalla prefazione di Marco Travaglio
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