Ilaria Bifarini, Inganni economici. Quello che i bocconiani non vi dicono, Independently published 2019
Presentazione
«L’Economia ha abbandonato il suo connotato sociale e si è arrogata il
ruolo di scienza esatta, che trae dall’utilizzo della matematica la
propria presunzione di infallibilità. Ma la realtà dimostra che non è
così, le previsioni economiche vengono puntualmente smentite dai fatti,
sempre più spesso economisti e organizzazioni internazionali sono
costrette a rivedere le proprie affermazioni. Un paradigma economico
fallace e basato su miti infondati ha preso il sopravvento sulla
politica e guida le scelte che riguardano la vita dei cittadini e il
futuro dei Paesi. Facendo leva su un innato senso di colpa dell’essere
umano vengono imposti sacrifici economici che non solo non riescono a
superare l’attuale crisi, ma ne aggravano le condizioni. Attraverso
l’inganno e il ricatto del debito pubblico milioni di individui vengono
privati dello stato sociale e delle tutele del lavoro, in nome di
un’austerity che continua a mietere vittime in Europa, dopo il massacro
ellenico. Il mito della superiorità e dell’infallibilità del libero
mercato, completamente assimilato dall’opinione pubblica attraverso la
propaganda capillare del mainstream, trova nell’Unione Europea la sua
massima espressione e il margine di critica a tale modello viene sempre
più compresso.La perdita della sovranità monetaria rende i Paesi
indebitati assoggettati dai mercati, privi della libertà di scegliere la
propria politica economica e di attuare politiche keynesiane per
tornare a crescere. Una Banca centrale europea preoccupata unicamente
del mantenimento di un basso tasso di inflazione elude completamente il
problema dell’occupazione e della crescita. Nonostante gli evidenti
fallimenti e gli insegnamenti che la storia offre, il modello economico
neoliberista sposato dalla Ue è sempre più intransigente e capace di
fagocitare ogni forma di dissidenza. Alla base del suo successo risiede
il potere ideologico degli inganni economici che, utilizzando false
similitudini e un’ingiustificata presunzione di scientificità, fa presa
sul comune cittadino. Questi falsi miti possono essere smascherati uno a
uno e mettere così fine allo stato di crisi economica e di soggezione
morale nella quale siamo sprofondati.»
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