sabato 17 dicembre 2016

SULLA "PERVASIVITÀ DISTRUTTIVA" DEL «CAPITALISMO NEOLIBERISTA PREDATORIO»!!!

Jonathan Crary, 24/7 – Il capitalismo all’assalto del sonno, trad. it., Einaudi, Torino 2015
Il saggista statunitense Jonathan Crary ci offre un’interessante riflessione sugli sviluppi distorti della globalizzazione o capitalismo che dir si voglia. In 24/7 l’autore offre un’argomentazione solida su come l’involuzione “premeditata” del capitalismo non è altro il raggiungimento di una temporalità produttiva ventiquattrore su ventiquattro, sette giorni su sette. Produrre e consumare senza limiti temporali potrebbe sembrare il raccapricciante copione di un film futurista senza senno, ma in realtà più reale di quanto possa apparire.
Crary ci accompagna in un percorso storico fatto di analisi autorevoli ed evoluzioni tecnologiche che non fanno altro che dare consistenza alla sua visione “fatalista” della società moderna. Una società che perde il suo essere nel momento in cui si abbandona ad un sistema apparentemente iperattivo e fatto di condivisioni telematiche, ma che in realtà cela uno svuotamento culturale atto ad “ammaestrare” l’essere umano e rendere lo stesso elemento passivo di un capitalismo predatore.
«Il XXI secolo è il secolo delle “economie dell’attenzione” e le aziende globali dominanti saranno quelle che riusciranno a conquistare il controllo del maggior numero di “bulbi oculari”» affermava alla fine degli anni novanta Eric Schmidt, amministratore delegato di Google. Parole che all’epoca potevano sembrare un’esagerazione e che oggi non possono che apparire lungimiranti e vincenti in un’ottica di mercato globale. Ma come esplicava Sartre in Critica della ragione dialettica, vi sono strategie sistemiche di separazione che impediscono alla realtà obiettiva della vita quotidiana di essere percepita dagli individui che la abitano, ovvero il sistema ha l’astuzia di rendere la comunità inconscia della realtà.
Ed è il sonno l’ultima trincea identificata da Crary, in cui resiste l’ultima scintilla di vita sociale. Il sonno appare l’ultimo “luogo” della vita umana in cui resiste il dinamismo e la libertà dell’essere umano. Luogo privo di stimoli tecnologici, telematici ed immune alla necessità di soddisfare bisogni indotti artificialmente dall’ingegnosa opera delle multinazionali. Almeno per ora si potrebbe dire visto che gli artifici di un mondo ipertecnologico puntano proprio a far estinguere tale isola di immunità al mercato globale, per giungere alla realizzazione di una nuova comunità 24/7.
Testo da leggere sicuramente, ma anche da approfondire nei suoi temi prendendo spunto proprio dalle numerose citazioni cinematografiche, artistiche e bibliografiche per riprendere coscienza del proprio Io e del senso di comunità.

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